TERZA REGOLA DELLA FELICITÀ:
ORGANIZZA BENE IL TUO TEMPO E FAI PRIMA LE COSE PIÙ IMPORTANTI
Il terzo ramo è posto molto più in alto dei precedenti e la scalata si fa più difficile. Per arrivarci è necessario sfruttare il tronco che per fortuna è provvisto di tacche, quasi una scala rudimentale che favorisce l’ascesa.
Le tacche rappresentano tutti gli aiuti che riceviamo da chi ci vuole bene e vuole saperci impegnati in uno sforzo costruttivo, quello che ci porterà a realizzare i nostri sogni.
Ricordiamoci che non stiamo salendo da soli verso il settimo ramo; c’è tanta gente che tifa per noi.
La regola di oggi è tra le più importanti di questa scalata, lo capite bene, è come il cemento armato nelle fondamenta di una casa. Se non la realizziamo ora che stiamo costruendo le fondamenta della nostra vita, le altre regole rischiano di non valere niente. Con questa regola costruiremo la nostra personalità.
Hoot, la maestra della scuola del bosco, era molto amata dai suoi alunni. Era dolce, comprensiva, paziente, ma anche severa con chi non faceva il proprio dovere. Lei esigeva il massimo da tutti, secondo le loro possibilità. Voleva farne degli animali del bosco forti, capaci di difendersi da chi aveva tutto l’interesse di portarli ad essere degli smidollati da sfruttare a loro piacimento, incapaci di capire e ragionare con la propria testa.
Non dava tanti compiti, solo quelli che erano utili per la crescita del sapere e dell’esprimersi in modo corretto sia nel parlare che nello scrivere. Hoot non aveva bisogno di tante parole quando spiegava. Lei insegnava con l’esempio.
Dava generalmente i compiti il lunedì e al venerdì faceva una verifica accurata sui progressi dei suoi alunni, con un occhio particolare per quelli che facevano più fatica e l’altro severo per i più svogliati.
I compiti della settimana che stiamo raccontando, riguardavano l’ortografia di alcune parole difficili: quelle che ancora alcuni alunni non riuscivano a scrivere correttamente.
La Maestra Hoot stava scrivendo alla lavagna e invitava i suoi ragazzi a copiarli sul loro quaderno, queste parole: scienze, ingegnere, soqquadro, hanno, cera, acqua.
Il compito consisteva nel ricopiarli ogni sera sul quaderno, da lunedì a giovedì. Con questo allenamento era sicura che la prova del venerdì sarebbe stata per tutti un successo.
Pokey, il porcospino, era uno degli alunni più vivaci, più soggetto a distrazioni, un vero esperto nell’arte del rimandare, del “non fare oggi quello che puoi fare domani”.
E infatti appena tornato a casa accettò subito gli inviti dei vari amici impegnati a superarlo nell’arte del rimandare.
Uno lo invitò ad andare in discarica a recuperare qualche giocattolo ancora buono, un altro a fare una partita di pallone, un altro ad andare a caccia di farfalle, un altro lo sfidò a fare una gara in bicicletta, un altro a fare merenda nel grande prato, ecc., ecc
Insomma ogni giorno Pokey si dedicò, se non in tutte, a quasi tutte queste attività e alla sera era troppo stanco per scrivere le famose parole.
Al giovedì sera, dopo cena, si rese finalmente conto di non aver fatto i compiti. Prese il suo quaderno e mezzo addormentato iniziò a scrivere: scenze, ingeniere, hanno, ciera, aqua, soquadro. Ne aveva azzeccata solo una!
Alla verifica del venerdì, Pokey scrisse gli stessi strafalcioni. E quando la maestra Hoot raccolse i quaderni, rimase giustamente delusa.
Lo rimproverò, secondo noi con molta indulgenza, con queste parole: “Che cosa è successo? Non hai studiato? So che avresti potuto far meglio”.
Pokey, che almeno era un ragazzo sincero, ammise onestamente: “Ho perso tempo a fare altre cose”.
Prima che la maestra trovasse le parole giuste per rispondere a dovere, intervenne la sua amica Sophie: “Avresti dovuto dare la precedenza alle cose più importanti: fare prima i compiti e lasciare il divertimento per ultimo”.
A sostegno di queste sagge parole si alzò per tutta la classe un convinto applauso.
Pokey aveva capito la lezione; non prese alcuna nota e ottenne di ripetere la prova il venerdì successivo, ma con più nomi e con frasi intere.
Sophie lo aiutò per tutta la settimana e tenne a debita distanza le incursioni dei vari amici perditempo.
Risultato del recupero: prova superata con 10 e lode!
Morale della favola:
… Ormai tocca a voi scriverla!
Considerazioni.
Moltissime persone, di tutte le età, hanno il vizio di rimandare. Questo lo si fa per i compiti, per una telefonata, per una visita, per mettere in ordine la stanza, la scrivania, i propri libri, l’armadio, ecc., ecc.
E quando rimandiamo di riempire di cose importanti il nostro futuro? Rimandare significa sicuro fallimento.
A chi era presente lo scorso anno ricordiamo l’esperimento della brocca.
Immaginiamo di avere davanti a noi una bella brocca e tanti oggetti: palline da ping pong, sassolini, sabbia, segatura, pezzettini di legno, acqua, sale zucchero. Nostro compito è mettere quanti più oggetti riusciamo nella brocca.
Ogni oggetto rappresenta una virtù, una qualità, un aspetto bello della vita, ma se mettiamo gli oggetti nella brocca senza alcun criterio, di oggetti ne entrano pochi e magari nemmeno quelli che rappresentano le qualità più necessarie per rendere la nostra vita un capolavoro.
Ciao a tutti!
Come sempre “Disentis” si conferma sempre molto al di sopra delle aspettative!
Molto bello e interessante il tema di quest’anno!
Mi piace sopratutto il modo in cui viene posto: il poter raggiungere la felicità attraverso delle regole, un po’ come fosse una ricetta!!!
Se segui tutti i passaggi con attenzione il risultato è garantito: mangerai una torta buonissima!
Dà contemporaneamente sicurezza e speranza e incita all’impegno e allo scrupolo!
Credo che tutti abbiamo, almeno una volta, pensato : come sarebbe bello avere un suggerimento, un’indicazione, una linea guida che mi indichi la via, che mi dia la soluzione, che mi faccia trovare la strada!
Per i bambini ( e non solo per loro) questo piccolo manuale potrà diventare una bella bussola, un salvagente a cui aggrapparsi nei momenti di smarrimento che comunque la vita, prima o poi riserva!
Grazie mille e buon proseguimento!
ORGANIZZA BENE IL TUO TEMPO E FAI PRIMA LE COSE PIÙ IMPORTANTI
Questa favola e’ attualissima ed e’ adatta proprio a tutti.
Per i ragazzi il “rimandare” potrebbe riguardare, come si e’ detto, i compiti, una telefonata, una visita, il riordinare la stanza, la scrivania, i propri libri, l’armadio.
Per noi adulti può coinvolgere aspetti relazionali come il rimandare un chiarimento, un confronto, un incontro, una parola per la persona che ci sta accanto. Troppo spesso, presi da mille cose, tralasciamo di curare questi aspetti molto importanti e a lungo andare i nostri legami si inaridiscono e si svuotano. E’ molto più facile mettersi al computer a scrivere e-mail invece che affrontare un chiarimento con un figlio ad esempio o con la persona che ci sta accanto. Pensiamo di avere sempre tempo per fare questo, ma in realtà ci allontaniamo da loro perché non siamo disposti a metterci in gioco. Un altro esempio sono le attenzioni che spesso vengono date per scontate. Noi adulti abbiamo attenzioni per i nostri genitori? O pensiamo a loro solo come ad un aiuto, ma poi non siamo capaci di una parola o di un gesto che dimostri loro quanto ci teniamo? Non avremo sempre tempo per farlo … quindi ragazzi, non trascurate mai le cose che contano veramente. E gli aspetti relazionali sono al primo posto, prima del cellulare, prima della tv perché sono questi rapporti che ci aiutano veramente a crescere come persone!
Buona giornata ?
Buongiorno
come diceva Confucio, meglio non rimandare a domani cio’ che puoi fare oggi
Io lavoro per priorità o almeno ci provo: tutte le mattine, fiduciosa di non essere interrotta più di tanto, mi siedo alla scrivania, apro il PC e faccio una bella e lunga lista delle attività giornaliere.
Sono sempre molto carica alle 8 quando varco la porta del mio ufficio, lavoro nelle Risorse Umane e non puo’ esserci nulla di piu’ stimolante che avere a che fare con colleghi, priorità e documenti!
Le ore passano veloci, ho sempre mille attività in sospeso che ahimè vengono continuamente bloccate da persone che bussano per un qualsiasi motivo: “sono arrivati i documenti dall’ufficio Immigrazione? Federica, a che punto sei nella selezione? Fede ti porto il certificato di malattia… I contratto a che punto è?”
Telefonate, mails, fogli che ammonticchio nella mia cassetta a 4 piani porta documenti
Ma si’, mi dico, quello lo faccio domani, quest’altro lo chiamo lunedi’…
Rimandare, alcune volte equivale a dimenticare se non si ha una buona capacità organizzativa e se non si pianifica. E allora ecco le liste i famosi “bullet points” che si susseguono nel mio quadernone (amo scrivere in penna visto che tutto il resto è fatto a video, almeno per le “to do lists” fatemi usare matita e croccante carta a quadretti!)
Pareto sosteneva che l’80% delle attività possono essere completate nel 20% del tempo disponibile. Il restante 20% dei compiti si terrà nel’80% del tempo. Cerco di essere piu’ chiara: se noi valutiamo con attenzione cio’ che è davvero importante e prioritario rispetto a tutto quello che possiamo rimandare o addirittura non fare, ci accorgiamo che la cosa importante è raramente urgente e ciò che è urgente è raramente importante.
Mi è piaciuta molto la metafora della brocca: avere tanti oggetti da inserire in modo ordinato per farli stare tutti, magari scegliendo cio’ che sta sul fondo ed è la solida base e cio’ che invece deve essere sempre a portata di mano perché rivisto e modellato o anche solo utilizzato sempre.
Le mie priorità sono senz’altro i miei figli, la mia famiglia, i miei amici. Un bacio a Tommaso, un bravo a Giulio, una lettura di un buon libro la sera in camera di Tommy, una giocata a Monopoli invece che all’Ipad, una torta fatta insieme al mio sous chef Giulio… mai rimanderei queste cose importanti, che infatti non sono urgenti, ma sono l’essenziale.
Federica della Porta
Credo che ci sia felicità quando la vita proiettata al nostro interno, quella che desideriamo, coincide con la vita che stiamo vivendo.
Siamo felici quando c’è corrispondenza tra ció che desideriamo essere e ciò che siamo in realtà…per questo la felicità risulta così difficile da afferrare. Sempre sfuggente, un attimo la percepisci ad un passo da te e l’attimo dopo lontana anni luce! Credo che tutto dipenda dalla qualità dei nostri pensieri, é su questi che dobbiamo focalizzarci.
Io mi sento una persona felice da quando ho smesso di dar peso a pensieri irrealizzabili, che mi portavano ad avere una costante tensione verso ciò che non ero ancora riuscita a raggiungere. Questo non vuol dire che abbia smesso di sognare, o di avere obiettivi per il futuro, anzi,semplicemente ho regolato il tiro a mete realisticamente raggiungibili con impegno, passione e costanza. Ho imparato a godere e a ringraziare per ciò che ho, senza pensare troppo a ciò che invece non ho.
Mi sento felice perché i pilastri della mia felicità sono alti e ben solidi, su di essi si basa la mia semplice quotidianità. È da essa che traggo felicità perché come dice Maria Teresa di Calcutta ” la felicità è un percorso non una destinazione”.
Vi lascio con la sua bellissima poesia:
Non aspettare di finire l’università,
di innamorati,
di trovare lavoro,
di sposarti,
di avere figli,
di vederli sistemati,
di perdere quei dieci chili,
che arrivi venerdì sera o la domenica mattina,
la primavera,
l’estate,
l’autunno o l’inverno.
Non c’è momento migliore di questo per essere felice.
La felicità è un percorso non una destinazione.
Una mamma
Penso che la morale sia “ non rimandare a domani quello che puoi fare oggi”. A tutti noi, come dicono le considerazioni di questo capitolo, è capitato nella vita quotidiana di rimandare un qualsiasi attività per malavoglia… ma una volta superato questo ostacolo e aver affrontato l’impegno o il problema, ci si sente sollevati e automaticamente gratificati.
A domani…
Vincenzo Bai
ORGANIZZA BENE IL TUO TEMPO E FAI PRIMA LE COSE PIÙ IMPORTANTI
La vita di oggi ci pone in una continua rincorsa che non permette spesso di riflettere su ciò che è per tutti noi veramente importante. Alle scadenze, obiettivi e tanto altro, si sono ora aggiunti sistemi di relazione sociale che portano via ancora più tempo utilizzando apparecchi che di umano non hanno nulla….sistemi che sembrano che ti avvicinano, ma invece allontano le relazioni. Organizzarsi certamente permette di focalizzarci sulle cose importanti . Ma c’è la consapevolezza che agli affetti, dobbiamo incastrare la vita professionale, che talvolta, per necessità, può inevitabilmente distoglierci dalle cose più importanti a cui vorremmo dedicare il maggior tempo possibile….A noi la scelta di saper decidere e gestire al meglio il nostro tempo che E’ LIMITATO per essere sempre più felici e non solo contenti!!!
Carpe diem, che dire di più…
Vivi oggi come se fosse l’ultimo giorno della tua vita, usa tutte le tue energie e non dubitare mai di te, pensa a quanto potresti sprecare se non ti sforzassi a essere migliore ogni giorno
Alessandra Grimoldi