fbpx
‭+39 347 7149844‬ postaperdisentis@gmail.com

SONDAGGIO-INCHIESTA

 

Nessuna pretesa scientifica in numeri e percentuali come i sondaggi che si leggono o si sentono sull’economia, l’occupazione, la politica, ecc. 

 

Una cosa alla buona, fatta in casa, in famiglia, tra parenti, amici e conoscenti di ogni età.

 

Ai nostri interlocutori abbiamo fatto due domande:

 

Si può essere felici? (In alternativa: esiste la felicità?).

 

Cosa ti fa sentire e stare bene? (In alternativa: quando sei contento e soddisfatto di te stesso?).

 

Le stesse domande le sottoponiamo anche a voi, qui a Disentis, durante il nostro camp sportivo-formativo, iniziando già da oggi. 

 

Metteremo per iscritto le nostre risposte nei minuti di “deserto” con la massima libertà. Le discuteremo e le confronteremo anche con quanto ci trasmetteranno i vostri genitori da casa, come un grande abbraccio-dialogo che si ripete ininterrottamente negli anni.

 

Intanto vi informiamo sull’esito del nostro sondaggio.

 

 

 

Alla prima domanda le risposte si possono raggruppare e sintetizzare così:

 

La felicità non esiste. 

 

Può esistere e dipende solo da noi.

 

Può esistere e dipende molto dagli altri.

 

Può esistere, ma è soggetta a mille circostanze e situazioni.

 

Esistono solo brevi periodi di benessere tra una preoccupazione e l’altra.

 

 

 

Alla seconda domanda le risposte ricevute hanno aumentato la nostra confusione. Ognuno diceva la sua, ma con scarsa convinzione. 

 

Molti prima facevano un elenco e poi lo sostituivano con un altro spesso in piena contraddizione con il precedente. 

 

Ognuno mostrava di avere la formula giusta, ma più come sogno che come possibilità concreta di realizzazione. Nelle esemplificazioni abbiamo notato più chiarezza nei ragazzi che negli adulti. 

 

Molti grandi, esaminando il loro comportamento e dando un giudizio su quello degli altri, concludevano amaramente che l’attaccamento alle cose materiali e l’egoismo, impediscono di essere felici.

 

Per dare più peso e completezza al nostro sondaggio, citiamo il parere di uno studioso di fama mondiale nel campo della filosofia positiva, Martin Selingman. Egli, dopo anni di studio e di verifica sul campo, afferma solennemente che:

 

Il 60% della felicità è determinata dai nostri geni e dall’ambiente.

 

Il restante 40% dipende da noi.

 

 

 

Per restare in tema riportiamo anche i risultati di un’inchiesta fatta dai ricercatori della Harvard University che sintetizzano così il loro lavoro sulla felicità: “La felicità è contagiosa”.

 

Questi studiosi hanno scoperto infatti che quando una persona diventa felice, chi le vive accanto ha una probabilità del 25% in più di diventare felice anche lei.

 

Un’altra ricerca poi condotta sul volontariato, ma non sappiamo da quale entità politico-sociale, afferma che: “Le persone che passano del tempo ogni mese ad aiutare gli altri sono più felici”.

 

Qualcosa del genere diceva anche Lev Tolstoj 200 anni fa.

 

Una cosa è certa: la felicità non ci viene regalata e nemmeno si conquista una volta per tutte. Si costruisce giorno per giorno e non bisogna aspettare di diventare grandi per darci da fare per conservarla. Anzi più si rimanda questo lavoro su noi stessi e più aumenta il rischio di fermarci per strada, di accontentarci di poco o peggio, di perderci nei “surrogati” della felicità.

 

Se ci pensate bene, ci rivolgiamo a quanti di voi hanno già partecipato negli anni passati al nostro camp, sempre abbiamo scelto, senza dichiararlo apertamente, come grande obiettivo, quello di dare un senso forte alla nostra vita; che è uguale a dire: tendere in tutto quello che facciamo alla felicità. 

 

Le nostre attività sportive, le passeggiate, le serate, tutti i libretti del “momento formativo” e le riflessioni del “deserto” tendevano a questo. Tentare di capire quello che era veramente importante per fare della nostra vita un capolavoro. 

 

Ce lo hanno spiegato tanti personaggi, alcuni molto famosi, ma tutti grandi di cuore e di mente. Lo abbiamo dedotto dalle grandi favole conosciute in tutto il mondo per la loro bellezza e per il loro valore educativo. Ce lo ha ripetuto in particolare, con la sua disarmante innocenza, il Piccolo Principe.

 

 

 

Oltre ai grandi racconti, come: Pinocchio e la gabbianella e il gatto che le insegnò a volare e ai personaggi famosi, abbiamo trattato anche alcuni dei temi che ritenevamo più importanti per “dare un significato alla nostra vita”.

 

Nei nostri libretti abbiamo parlato dell’importanza di essere riconoscenti, di dire grazie a tutte le persone che si prendono cura di noi, che ci hanno aiutato e ci aiutano a diventare migliori.

 

Abbiamo parlato del tempo e di quanto sia importante non sciuparlo per preparare il nostro futuro, il nostro “cosa farò da grande”.

 

Iniziamo oggi con la giusta predisposizione di mente e di cuore, questa settimana. Sarà un’avventura che non scorderemo più.

 

Proviamo a rispondere, nei minuti di deserto, alle due domande del sondaggio.

 

Riflessione dei ragazzi:

 

 

  1. Certo che si può essere felici e ognuno è felice a suo modo. Io sono felice sapendo che sono libera, che posso scegliere, sapere che posso praticare lo sport che voglio, perché fare ciò che amiamo è libertà, ma amare ciò che si fa è felicità. Se facciamo qualcosa perché siamo costretti per noi diventa un peso e poi non siamo felici. Io sono felice quando la mattina mi sveglio e vedo la mia famiglia e sono vivi, quando vado a scuola e vedo i miei amici, sono felice sapendo che non sono sola. Disentis in questi 6 anni mi ha trasmesso tanto, ma soprattutto che se abbiamo idee diverse da quelle degli altri non dobbiamo vergognarci, perché se siamo felici bisogna andare avanti per la nostra strada ed essere sempre felici è una cosa molto importante (Irene Antonetti).

 

 

  1. Innanzi tutto, secondo me , la felicità esiste ed è importante specificarlo, perché a volte la si da per scontata o non la si trova in nulla per un pregiudizio:” Mi va tutto male e a me la felicità non arriva”. Secondo me questa cosa è sbagliata, perché la felicità non arriva, ma la si bisogna cercare nelle cose quotidiane. Come dice il nostro libretto la felicità è contagiosa e stare con gli altri può farci stare bene o male a seconda di come noi ci poniamo. Aiutare gli altri può farci stare bene se lo facciamo con forza di volontà, con il sorriso e con la convinzione di quello che stiamo facendo, non per obbligo. Io in questo periodo ho fatto fatica a trovare la felicità, perché a casa si vedevano solo lacrime e collera, ma io ho cercato con tutta me stessa di trovare felicità e lati positivi. Questo per me vuol dire che non dobbiamo farci abbattere dagli ostacoli, anzi, dobbiamo superarli sempre con un sorriso sul viso (Veronica Pepi).

 

 

  1. Si può essere sempre felici, basta desiderarlo profondamente e se si è tristi svagare, pensare ad altro. A me nella vita rende felice pensare che sono un bambino fortunato, posso mangiare, usufruire  di servizi senza problema. Ora sono felice qui a Disentis sapendo che i miei genitori si fidano di me e mi vogliono bene. Quando sono triste la musica mi aiuta molto (Mirko Mirante).

 

 

  1. Tutti possono essere felici, la felicità esiste nel mondo, non ci sono persone che non hanno la felicità, è dentro di noi, dobbiamo solo trovarla. Io sono felice quando sono qui a Disentis, con i miei amici mi diverto e sono contenta di poter partecipare a questa vacanza fantastica. Sono felice quando vedo animali, piante, fiori … La tecnologia non è felicità, la felicità si trova in cose semplici, una cosa minima magari può essere piccola ma piena di felicità. La vita è fatta di felicità e se non l’hai ancora trovata affrettati perché il tempo ti è stato dato, ma non ti ritorna indietro. Spesso non sono capace di trovare la felicità, allora mi fermo, ci penso e capisco che la felicità non arriva da sola, ma devo trovarla, perché la felicità sconfigge la tristezza e la vita in fondo è questo (Anastasia Bacarella) .

 

 

  1. Si può essere felici? Si si può essere felici. La felicità è una cosa fantastica. Se sei bravo riesci a tenertela per te e per gli altri. Purtroppo però ci sono persone che non riescono a trovarla perché l’hanno persa in precedenza, magari per colpa di una presa in giro oppure per un lutto, ma queste cose vanno dimenticate … Ritrovare la felicità è la vera cosa importante. Si possono  avere tante cose: giochi, smartphone, ma se non si ha la felicità non si può chiamare vita o almeno questa è la mia ipotesi. Però non bisogna aspettare che la felicità venga da te, la devi cercare. Cosa ti fa sentire e stare bene? Sono felice quando sto con i miei amici e i miei familiari, credo sia per l’affetto reciproco. Sono felice ora, qui a Disentis, è da quando avevo 6 anni che vengo qui … Ora ne ho 12. In tutto sei bellissime settimane dove ho imparato e sto imparando cosa sono le vere cose importanti della vita (Marta De Bortoli).

 

 

  1. Secondo me la felicità dipende dalla persona; se una persona è arrogante e prende in giro gli altri è una persona che dentro al suo cuore non ha la felicità. Ma può diventare felice. Se una persona è altruista, amorevole e gentile si vede subito che dentro di sé c’è la felicità. Io sono contenta di me stessa quando dentro di me so che ho fatto un gesto che ha potuto aiutare una persona, quando ho preso un bel voto, perché quando prendi un bel voto sai che ti sei impegnato a fare il compito e sei orgoglioso di te (Sieglinde Parachini).