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QUINTO GIORNO

 

Dopo aver ingannato Tamatoa e recuperato l’amo da pesca Vaiana e Maui, ormai alleati, ripresero la navigazione. Il semidio diventò tanto premuroso e gentile da insegnare alla fanciulla tutti i segreti della navigazione, specie quelli legati alle stelle.

Ora potevano finalmente rilassarsi e confidarsi i loro pensieri.

Vaiana aveva sentito pronunciare da Tamatoa, nella sua rabbiosa reazione, alcune imprecazioni, offese e riferimenti al drammatico passato di Maui. 

Quelle allusioni l’avevano scossa e sentiva il bisogno di essere rassicurata; voleva insomma conoscere meglio il suo amico. Maui fu molto renitente all’inizio; quel passato voleva dimenticarlo, aveva provato tante volte a non farlo risalire dai meandri della propria anima, era troppo doloroso. 

La richiesta di Vaiana però non era pura curiosità, anzi la dolcezza del suo sguardo esprimeva il desiderio di aiutarlo a liberarsi da un segreto che avvertiva troppo pesante da sopportare anche per un gigante come il suo amico. 

E Maui iniziò a raccontare …

“Sono nato uomo, un normalissimo uomo, ma da due genitori indegni, senza cuore. Mi gettarono in mare … Proprio così … in pasto ai pesci. Come uni pezzo di carne avariata. Il mio pianto disperato però commosse gli abitanti del mare, che mi depositarono premurosi sulla sabbia calda di un’isola affidandomi agli dei. Guarda, Maiana, ho il tatuaggio sul cuore di quel salvataggio. Gli dei mi accolsero tra loro e mi fecero un semidio. 

La mia gratitudine per la loro bontà e per la loro attenzione ai bisogni degli uomini divenne lo scopo della mia vita. I miei furti, anzi quelli che venivano considerati furti dalle forze del male rappresentavano in realtà il desiderio di migliorare la vita di tutte le creature. 

Rubai il cuore di Te Fiti perché aveva il potere di creare la vita. Lo persi durante lo scontro col demone Te Ka. 

Poi rubai il fuoco e lo donai agli uomini per riscaldarsi nelle notti fredde; rallentai il corso del sole, imprigionai i venti impetuosi, favorii la nascita e lo sviluppo delle piante, la formazioni delle nuvole per non far mancare a nessuno il bene prezioso dell’acqua … Per compiere la mia missione gli dei mi fecero un “mutaforma” per sfuggire ai pericoli e mi donarono l’amo magico per continuare a fare il bene. 

Ora sai tutto di me e puoi capire che senza ricuperare il mio amo non avrei potuto aiutare te in questa grande missione. Ogni tatuaggio del mio corpo ricorda le missioni che ho portato a termine. Quelli parlanti e mobili sono la voce della mia coscienza”. 

 Vaiana rimase senza parole. Sentì di aver trovato un alleato, anzi un fratello nel difficile compito di seminare il bene. Il loro forte abbraccio fu la ratifica di una solenne reciproca promessa: aiutare tutte le persone con la stessa predisposizione nel cuore.

 

Spezzoni di film: 01:03:03 – 01:10:45

 

Suggerimenti per la riflessione:

Facciamo due gare: 1) vince chi fa più nomi di persone che hanno donato la loro vita ad aiutare gli altri. 2) vince chi racconta più episodi di generosità che hanno letto, sentito, di cui sono stati protagonisti o testimoni diretti.

Elenchiamo le forme di aiuto che possiamo offrire agli altri nella vita di ogni giorno.

Sarebbe bello ora raccontare un aiuto che abbiamo ricevuto e di cui conserviamo particolare riconoscenza.

 

 

 

RIFLESSIONE RAGAZZI

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