RIFLESSIONI 2023 “I TROLLS“
PRIMO TURNO 2023
LUNEDI’ 19 GIUGNO 2023
I sette rami della quercia maestosa non sono difficili ma neanche facili per esempio pianificare bene gli obiettivi è difficile perché non sai mai cosa la vita ti aspetta ad esempio oggi voglio diventare veterinario domani il calciatore oppure oggi voglio andare in Francia e domani mi si rompe la macchina.
La felicità un bell’argomento difficile da spiegare ma bello: per me la felicità è qualcosa che va cercata e trovata ma non con oggetti ma con gesti (parlando, abbracciandosi, passare il tempo con amici e genitori) è qualcosa di indescrivibile.
Invece la tristezza è un sentimento contrario della felicità; è ad esempio quando compri un videogioco e dopo un mese ti sei stancato e ne vuoi un altro. Oppure quando passa a miglior vita qualcuno e piangi o altre cose. Secondo me sono tutte e due dei sentimenti che proveremo tutti.
Per me Disentis è un “rifugio” di emozioni. Perché quando saluto i genitori so già che davanti a me mi aspetta una settimana di gioia, nostalgia, avventura, nuove esperienze e soprattutto di riflessione.
La felicità per me significa la compagnia di chi ti vuole bene; mi ispiro a una frase: “chi trova un amico trova un tesoro”. Questa frase mi spinge a fare nuove avventure e a fare nuove amicizie. Anche qui a Disentis più amici nuovi mi faccio più mi viene voglia di tornare e di vivere al meglio questa esperienza, ma la felicità è anche un bene, che quando riusciamo a trovare e conquistare non vorremmo mai più lasciare.
La felicità per me è stare con i miei genitori, i miei parenti, gli amici e a chi voglio bene e stare con i miei compagni di squadra a rugby, ricerco questa emozione adattandomi al nostro stile di vita. Una cosa che sanno pochi è che io non sono come mi comporto. Trovare la felicità per me è come trovare l’ultimo goccio d’acqua al mondo, una fortuna; perché se i miei amici vedessero come sono veramente rimarrei solo, emarginato, questo era quello che pensavo ma poi mi sono accorto che in realtà potevo, anzi, dovevo essere me stesso per far capire chi sono, ecco come ricerco la felicità.
Si ce la farei ma piano piano.
Il gradino che è più difficile per me è il 2°.
Per me la felicità è: ascoltare gli altri, rispettarsi, abbracciarsi, fare amicizia con tanti bambini, volersi bene, stare insieme.
La felicità per me è stare con le persone che quando ho bisogno ci sono sempre, la felicità per me è anche arrivare a fine settimana e dire sono arrivata in cima e ho sconfitto le mie paure. Io penso a ieri quando la mamma se n’è andata ero molto triste ma ho ascoltato le maestre e penso a oggi che sono felice di essere qua e che ci sono bambini che non possono essere qui e invece io si quindi non devo essere triste ma felice di essere qua e che tanto una settimana passa molto velocemente.
MARTEDI’ 20 GIUGNO 2023
L’albero prima era spoglio, ma lo abbiamo riempito dei nostri difetti. Avere un difetto è una cosa speciale. Per esempio io ho il difetto di fare troppi scherzi ma se io non lo avessi avuto, e mio fratello non avrebbe avuto il difetto di essere cattivo saremmo uguali (per carattere). Intendo dire che avere un difetto ci rende speciali. Quindi anche l’albero è speciale. Ogni pallino dipinto è diverso: questo spiega che tutti i difetti sono speciali, e lo siamo anche noi.
Secondo me nessuno deve essere escluso, nel tempo ci siamo evoluti, nelle civiltà antiche i più forti e i più ricchi erano in cima alla civiltà invece adesso anche quelli più deboli o quelli più stimati sono alla pari sia nel rispetto sia davanti alla legge della Costituzione Italiana. E io stesso ho provato sulla mia pelle a essere escluso e disprezzato, quando ero piccolo andai a un campo estivo dove io ero il più piccolo e quindi mi sceglievano per ultimo e quando andavo a pranzo e nessuno voleva sedersi vicino a me e dopo questo capì che nessuna persona anche quelle più sfortunate non devono essere escluse e spero che questo accada!!!
Il mio personaggio preferito è Brench perché lui da essere infelice e triste è diventato amichevole, felice, perché la vita non è fatta tutta da canzoni, abbracci e felicità ci saranno dei momenti tristi e altre volte momenti felici.
A me i momenti grigi sono quando ignoro una persona, quando una persona mi parla e io non l’ascolto, quando un bambino mi chiede se può giocare e io gli dico di no, quando entro in classe e non saluto i compagni.
In questo giorno i significati da spiegare sono 2, due frasi dette da 2 personaggi di sponde diverse, una è quella di Re Peppy ovvero “nessun Trolls verrà abbandonato” il significato è vario ma per me vuol dire che se noi siamo più avanti dobbiamo aiutare quelli più indietro e viceversa questa frase o azione alcuni adulti non la fanno e non ho capito ancora il perché?
La seconda è quella del vecchio re dei Bergen ovvero Re Cristle Senior ovvero “voglio che mio figlio sia felice” io la intendo e me la immagino un genitore che piuttosto di rendere il figlio felice vende l’anima; credo che ogni genitore fa questo. Ora volevo parlarvi di 3 personaggi in breve, ovvero
-Brigida: una sguattere Bergen che prova emozione ovvero l’amore
-Brench: un Troll con un passato difficile che viene giudicato da tutti fino a che racconta e si sfoga
-Chef: una cuoca con poca credibilità che da ordini e si approfitta di un principe e di Brigida.
MERCOLEDI’ 21 GIUGNO 2023
A volte i nostri genitori ci dicono di no perchè magari è una truffa oppure ci dicono di no per un videogame perché magari è per bambini più grandi di noi o magari quando guardi un film che già dall’immagine gli sembra per adulti e ti dicono no. Molti quindi si arrabbiano senza accorgersi che lo fanno per il nostro bene, lo fanno perché noi siamo il loro tesoro e non ci abbandonerebbero mai per nessun motivo. Quasi ogni cosa che gli chiediamo ci dicono di si ma noi non ci rendiamo conto che a casa abbiamo tanti giocattoli. I nostri genitori ci fanno la colazione, il pranzo e la cena come qui a Disentis, ma non diciamo mai grazie, anche se dovremmo imparare, Ci dobbiamo fidare dei nostri genitori e non pensare che non ci vogliono bene. Ad esempio come quando siamo a una festa e il giorno dopo abbiamo un torneo e ci fanno andare a casa presto, ma noi gli diciamo di no e poi al torneo siamo stanchi, poi ripensiamo a quello che ci hanno detto e ci ripensiamo per non avergli creduto. Quindi ci dobbiamo sempre fidare dei nostri genitori in qualunque posto siamo e se dicono di no non dobbiamo arrabbiarci.
Quando si ha paura è normale però non è neanche giusto stare rinchiusi in un bunker; bisogna superare anche le proprie paure se no non si fa una bella vita, non si possono imparare cose nuove e non si diventa autonomi.
In questo capitolo mi è piaciuto il coraggio di Poppy.. Salvare i tuoi amici non è da molte persone!! Mi ha stupito anche quando Brench si è messo a cantare per Poppy quando sembrava che tutto fosse perduto. In ogni momento c’è sempre un lato positivo. E’ stato bello anche il legame di amicizia tra Poppy e Brisida anche se per molti anni i Bergen e i Trolls si sono “odiati”. Le amicizie non sono in base a quanto sei bello, brutto, popolare, ricco.., l’amicizia è una cosa spontanea!! Il padre di Kristle non aveva per niente ragione sul fatto che la felicità non esiste se non si mangia un Trolls perché la felicità sta dentro ognuno di noi.
Sentire la paura è uno stimolo della vita che si deve superare. Ce ne saranno sempre di più e più grandi. L’arma per sconfiggerla è il coraggio vero.
Oggi capiamo che l’amicizia è una cosa molto importante, dei legami che durano tutta la vita; qui a Disentis ho creato amicizie molto importanti che mi accompagneranno per tutta la vita. Oggi mi ispiro alla frase: “La felicità è dentro ognuno di noi e qualcuno deve aiutarci a trovarla”. Vuol dire che quando siamo tristi c’è sempre qualcosa di positivo, di felice, ma ci serve una risata, uno scherzo, una gioia per farcela trovare.
Non so se avrei la forza di andare contro chiunque per raggiungere un mio obiettivo. Nonostante sia molto convinta della mia scelta sono una persona che, purtroppo, si basa molto sul giudizio e su cosa pensano gli altri, soprattutto i miei amici e cari. Tante volte baso le mie scelte sul pensiero altrui, come se Poppy si fosse fatta condizionare dal padre che la metteva in guardia della difficoltà dell’avventura. Insomma non è forse giunto il momento di decidere davvero chi voglio essere senza troppe preoccupazioni del giudizio altrui?
Grazie Poppy, grazie Brench perché entrambi mi avete insegnato, anzi mi avete dato la forza di essere ciò che sono, senza preoccupazioni. In particolare grazie Brench perchè nonostante la tua sofferenza sei venuto verso di me e mi hai rimesso in piedi. Ognuno di noi, secondo me conosce una persona che ci aiuta, senza pensarci troppo, che farebbe i chilometri per farci stare bene, che ci darebbe un abbraccio nonostante non gli piacciano, ma che soprattutto si metterebbe totalmente a nostra disposizione, nonostante le difficoltà. Insomma, quindi, teniamocela stretta e raggiungiamo i nostri sogni senza avere paura di festeggiare la felicità.
GIOVEDI’ 22 GIUGNO 2023
Per me le vere amicizie sono quelle scelte col cuore e con l’amore, dove quando tu sei la più felice del mondo lei lo è di più, perché veder sorridere una persona a cui tu sei molto affezionata è come se tu sei in lei.
La mia migliore amica non prende bei voti a scuola ma con la mia presenza è migliorata molto. E’ questa per me la vera amicizia!
Mi è piaciuto come Brigida anche se è un Bergen riesce a parlare con i Troll senza mangiarli e li aiuta, non è da poco, dopo che Branch racconta il suo passato tutti compresa Brigida capiscono perché non balla, canta e abbraccia. Lui è così grigio per tutta la tristezza che si porta dentro, quando poi lo abbracciano lui non dice ne si ne no.
Io sono Poppy e Branch, perché alcune volte mi sento Poppy, quando mi sento bene. Quando gioco qui a Disentis con Luca, Alessio e Leo e quando gioco con il Bosto e vinciamo. Per me è un’emozione unica, e poi vedere i miei amici piangere di gioia. Poi sono triste quando i miei amici mi escludono, soprattutto quando ero piccolo e quando ero piccolo al Bosto Camp.
Dare un abbraccio o riceverne uno è la cosa più bella del mondo, io ho solo un esempio vissuto di persona, è quando dopo una partita tutti noi giocatori ci abbracciamo di nostra spontanea volontà, ed è bellissimo perché ci si rispetta, ci si complimenta con l’avversario, un atto di rispetto è quello di consolare chi è triste, che gli è successa una cosa brutta… andare da lui e tirargli su il morale è davvero bello. Qui a Disentis ho conosciuto persone meravigliose con cui magari non ho neanche fatto amicizia ma a cui tengo lo stesso, magari sono pure dello staff. A me basta vedere il loro andamento per capire che sono persone meravigliose. Anche se non sono vostro amico mi mancherete, io vi voglio rivolgere la parola più bella del mondo, ovvero grazie.
VENERDI’ 23 GIUGNO 2023
Per riconoscere un amico vero non deve avere invidia di te, ti ricambia sempre il favore e non ti prende in giro, se non fa queste cose puoi cercare un altro amico o amica. Quando non pensi di farcela in qualche cosa devi sempre cercare di farcela, e di non essere come Brigida che non credeva in se stessa e gli serviva sempre l’aiuto dei Troll per apparire bella. Ma essere belli in estetica non conta bisogna essere belli nel cuore e nelle parole che diciamo è questo il bello di una persona l’interno non l’esterno. Un buon amico ti aiuta se sei triste o arrabbiato.
Per me credere in se stessi vuol dire avere coraggio e forza. Io faccio molta fatica ad avere autostima però accanto a me c’è sempre la mia migliore amica che mi appoggia, che mi rende felice anche nei momenti in cui mi sento triste e abbattuta. Se non avete o abbiamo autostima in noi stessi dobbiamo sempre ricordarci che un amico vero starà sempre al tuo fianco anche quando hai torto. Un amico vero è quello che ti rende felice e gioioso e non quello che ti sparla dietro tutti i giorni, ovviamente sarà capitato un po’ a tutti ma basta non farci caso ed essere sempre felici di voi stessi. Riguardo al tradimento non me lo aspettavo proprio da Creek. Se fossi in lui avrei preferito morire invece che far morire tutto il suo popolo.
I Trolls, comunque, mi stanno facendo capire quanto è bello essere felici anche se a volte giudicati. Mi hanno fatto capire quanto sia bello avere autostima in se stessi e a volte quanto sia difficile.
Io grazie a questo film ho capito che non mi devo far condizionare dagli altri. Tipo se a me piace una maglietta e all’altro non piace e inizia a prendermi in giro davanti a tutti capisco che non è un vero amico, invece un vero amico è che se non gli piace la maglietta che ho comprato, lui dice che non gli piace tanto, ma se ti piace mettila.
SABATO 24 GIUGNO 2023
In questa settimana ho imparato molto, come aiutare gli altri quando hanno bisogno, non lamentarsi e stare anche con gli altri. A casa dopo DIsentis dobbiamo metterle in gioco le cose che abbiamo imparato come quando la mamma ha bisogno di aiuto la aiutiamo, quando dobbiamo sparecchiare, apparecchiare e quando non so cosa fare chiediamo alla mamma se ha bisogno di fare qualcosa.
Una vera amicizia è quando uno apprezza che tu sia te stesso per fare le amicizie, per essere amico di qualcuno non devi fare come Lady Glitter Brillantina o per come la chiamerebbe Chef la sguattera Brigida. Lei ha detto cose non sue infatti lei ha capito ed è andata autonoma. Per essere felici non serviva un Troll e Brigida e Re Cristle l’hanno capito insieme.
Secondo me la felicità è dentro ognuno di noi anche se non la riusciamo a trovare, la teoria dei Bergen secondo me è sbagliata perché la felicità non è materiale la felicità è indescrivibile però se si vuole essere felice, la felicità la devi cercare in ogni cosa che fai anche in un sorriso o un abbraccio, la felicità se ci pensi è in ogni gesto di amore verso una persona. La felicità però non si deve confondere, per esempio compro un videogioco nuovo e dopo un mese che ce l’ho ne esce un altro e non sono più felice perché voglio il modello nuovo, come ho detto prima la felicità si può trovare in ogni gesto di amore.
Per me l’abbraccio è un segno d’amore, cioè quando una persona ti abbraccia ti sta dicendo che ti vuole bene e che c’è sempre; per me l’abbraccio è questo e io sono felice che esista.
Da questa esperienza io mi porto a casa tanta felicità, amore e gioia. I Trolls mi hanno fatto capire che la felicità è dentro di noi e non si deve essere felici con il cambiare l’aspetto fisico perché noi siamo belli così.
Quando devo abbracciare qualcuno o quando uno me lo chiede significa che ne ha bisogno.
Io di solito abbraccio mamma, papà, gli amici, mia sorella… Secondo me il potere dell’abbraccio da 1 a 10 è 11 perché dai tantissime emozioni.
Quando Branch inizia a cantare secondo me era come un forte abbraccio di coraggio ed è stato bellissimo
SECONDO TURNO 2023
LUNEDI’ 26 GIUGNO 2023
Per molto tempo della mia vita non sono stata felice, non perchè andavo male a scuola o perché non riuscivo ad arrivare prima alle gare, ma perché non credevo in me stess. Mi vedevo brutta e non in grado di fare niente. Senza felicità vivevo male, poi un giorno mi sono detta basta, perché devo vivere così nell’oscurità senza godermi la vita solo per delle cavolate che mi sono messa in testa? Ho iniziato a scalare la montagna per arrivare alla vetta, che sicuramente non è stata facile da raggiungere. Ho iniziato a credere in me stessa, dirmi che ce la potevo fare a raggiungere quel maledetto prato in cima alla montagna e alla fine, credendo in me stessa, ce l’ho fatta! ed è bellissimo stare lassù.
La felicità è complicata da definire. Per me è come tanti fiori che sbocciano, ogni petalo che si apre è una nuova sensazione. La complicazione è che il fiore non dura per sempre, quindi, bisogna essere pronti a cambiarlo. La felicità è nescosta in ogni piccola cosa che, anche se è astratta, regala qualcosa di enorme! Qui a Disentis la felicità è dappertutto: un ballo, uno sport, un’amicizia e persino il risveglio a volte.E’ una cosa che non si può definire, qualcosa che è talmente bella da distrarti da tutte le cose brutte.E’ come una parete da arrampicata, a volte hai paura di non riuscire a superare tutti quei metri, come una scala ha troppi gradini, ma sono sicura di arrivare fino in fondo. Io non ho molta autostima, ma trovando coraggio e sto credendo sempre più in me stessa.
Mai prima d’ora avevo considerato quello che, a parer mio, è l’aspetto più importante della propria esistenza. La felicità è momentanea, ma sempre dentro di noi. Non va inseguita, ma cercata, valorizzata, svegliata, poichè una volta raggiunta non conterà cosa abbiamo fatto per conquistarla, ma solo la sua presenza. Trovo che passare la propria vita a cercare la felicità sia il miglior modo di trascorrerla. Un volto illuminato dalla felicità si distingue subito nella cappa di tristezza e negatività che ci opprime, dettata dalla pressione sociale o dal solo fatto di non essere disposti alla felicità. Questa è la domanda, quel dubbio che spesso mi pongo: “vogliamo davvero essere felici?”
STAFF
E’ iniziata questa magnifica seconda settimana.Magnifica perchè dal primo istante ho percepito il livello di energia che invadeva la palestra! Per me essere felice ora è proprio portare il massimo dell’energia che ho a disposizione in tutto quello che ho fatto e farò in questa edizione 2023. Non voglio risparmiarmi perché credo che se dò tutto e non mi risparmio sono il primo ad essere più felice! Quindi essere felice per me vuol dire credere in qualcosa e dare tutto per raggiungerla. Oggi é Disentis…. domani? darò tutto in quello che sarò chiamato a portare avanti….. famiglia, lavoro, mé stesso
MARTEDI’ 27 GIUGNO 2023
Mi sento un po’ come Brigida sempre al servizio e obbligata a fare cose che magari non voglio fare, però allo stesso tempo felice, tanto felice anche se faccio un po’ di fatica a mostrarlo. Io non dovevo venire qui, ma sono qui grazie ad una mia amica che mi ha scelto. Poteva scegliere un’altra persona e ha scelto proprio me: per questo motivo mi sento molto, molto fortunata. Sono felice, sono molto felice e sicura di una cosa: questa sarà la settimana più bella della mia vita. E’ importante che nessun troll venga abbandonato, perchè tutti meritano di essere felici nella vita.
“Non lasceremo indietro nessuno”: è quello che dovrebbero fare tutti, prendendo esempio dal coraggioso Re Peppy. Io mi rivedo molto in questa espressione perché mi sento una persona molto altruista e sensibile allo stato d’animo degli altri. Credo ogni persona,a modo suo possa aiutare qualcuno partendo dalle piccole cose e arrivando alle azioni più importanti e significative. Stimo molto tutti coloro che dedicano il loro tempo libero ad aiutare gli altri, mi riferisco ai volontari. Sono le persone che a tutti gli effetti “non lasciano indietro nessuno”, aiutano e non chiedono niente in cambio. da grande vorrei proprio diventare come loro che danno senza ricevere.
“Nessuno verrà lasciato indietro” questa è una frase facile da dire, ma almeno per me è davvero difficile da fare. Io molto spesso tendo a lasciare indietro le persone che hanno meno capacità di me a fare qualcosa che può essere uno sport o un compito scolastico. E’ una cosa che mi trascino dietro dalle elementari è come una di quelle palle di ferro che attaccano ai prigionieri per non farli muovere con facilità, e mi pesa, ma per il mio carattere riesco ad ignorarla anche se comunque si fa sentire.
Quando qualcuno mi chiede aiuto e per esperienza so che anche aiutandolo la volta dopo me lo richiederà, solitamente gli dico di andarsene da qualcun’altro. Questa cosa, però, non mi fa stare meglio, anzi ingigantisce la palla di ferro attaccata a me. Spero che crescendo capisca come aiutare le persone per togliermi finalmente il peso che da anni mi rallenta.
“Nessun Trolls verrà abbandonato” questa metaforicamente è una frase che si rispecchia in quello che facciamo e diciamo.Personalmente io preferisco aiutare più persone al giorno per cose banali che una o due per grandi gesti. Anche solo un semplice grazie può cambiare la giornata di ognuno di noi. Il Re Peppy, infatti, ha regalato la felicità a tutti i trolls che lo hanno ringraziato del gesto fatto. Si sentivano felici e gioiosi come una volta.
STAFF
Secondo me non possiamo rispecchiarci in un solo personaggio della storia, perchè è impossibile trovare tutte le nostre qualità e caratteristiche in uno solo. Infatti mi rivedo in almeno tre personaggi: in Branch, Cooper e Re Gristle Junior. Non ci crederete, mai, ma persino un Berger è simile a me. Branch perchè quando si è tristo si tende a chiudersi in sé stessi e ad essere dei guastafeste anche se in realtà ci si prova sempre ad essere felici. Cooper rispecchia la parte più simpatica, più stupida e più scherzosa di me. Re Gristle junior, invece, perchè pur essendo un Bergen, quindi perennemente triste, vuole essere felice a tutti i costi sbagliando però metodo. Al posto di avere un solo modo per essere felice si deve trovare qualcun altro per far sì che sarà più semplice il tuo obiettivo.
MERCOLEDI’ 28 GIUGNO 2023
Branch e Poppy sono due esempi di paura, uno che se la tiene dentro di sè e non prova mai a sfidarla, l’altra che ha affrontato la paura e vive una vita libera e felice. Secondo me nessuno dei due stili su come affrontare le paure è giusto, perchè nessuno dei due è sia prudente che coraggioso. Non bisogna disprezzare le persone che hanno molte paure, ma bisogna aiutarle, per esempio tre persone stanno facendo una scalata e una ha paura di arrivare alla vetta, i due compagni devono provare ad aiutarlo e dargli sicurezza, invece che lasciarlo lì. D’altra parte la persona che ha paura deve provare ad affrontarla, perchè da quel momento ci saranno solo cose migliori, ma soprattutto più divertenti e belle. Sconfiggendo la paura si apre un nuovo mondo, io so che molte persone pensano che la paura è più facile da provare, ma il nostro compito è sconfiggerla come gli uccellini nel loro primo volo fuori dal nido.
Per me la parola che ci fa più paura è “ma se”. Ci mette in dubbio sul nostro futuro e come Branch ci fa paura, ma grazie alla felicità di Poppy o di chi ci vuole bene aiuta a sostituire quel “ma se” con un bel “ce la posso fare”. Ma ora ci sono pochi adulti felici e noi bambini dobbiamo aiutarli a ritrovare il sorriso, a rendere il mondo felice e con la frase che dice Poppy “se vuoi che il mondo sia un luogo felice comincia ad essere tu stesso una persona felice”. Questo ispirerà altri ad essere felici, quelli ispireranno altri a loro volta e la felicità si diffonderà ancor di più. per me questa frase significa che se qualcuno ci aiuta a trovare la felicità, noi dobbiamo aiutare il prossimo a trovarla.
La paura è una virtù, ci aiuta a crescere, ma soprattutto a distinguerci dalla massa. Questo è importante perché sarebbe noioso vivere in un mondo di persone con gli stessi gusti e preferenze, come i Bergen e tristi soprattutto. I Trolls sono diversi tra loro anche se sempre felici, hanno colori diversi e modi di vivere. E’ più facile essere felici, perchè la felicità è ovunque anche in un piccolissimo atto di gentilizza e come si dice nel film è come una malattia si diffonde sempre in ogni caso, le risate sono contagiose e più ce ne sono più vivremo in un mondo felice e più staremo bene con noi e con gli altri anche a Disentis.
STAFF
Odio dirlo, un po’ di paura l’avevo prima di venire qui, sapevo che avrei dormito poco e che avrei avuto sulle spalle il peso della responsabilità, del divertimento, della salute e della crescita di alcuni ragazzi. Neanche per un momento ho però pensato di ritirarmi. Sentivo il dovere, il bisogno di aiutare e stimolare la crescita di tutti quelli che hanno l’occasione di venire su queste montagne. D’altra parte so bene che tutti dal bambino più cattivo al più timido, scelgono come comportarsi ascoltando il loro Branch piuttosto che la loro Poppy, perchè anche io sono stato così so cosa vuol dire. Negli anni sono cambiato più volte, provando prima a sopprimere Branch e far prevalere Poppy provocando moltissimi casini, pasticci e delusioni, tanto che poi Branch è rinato più forte che mai. Gradualmente mi sono trovato a sorridere di nuovo grazie ai miei amici in giro a festeggiare e ai momenti di solitudine passati a considerare gli errori fatti. Non credo certo di essere arrivato alla fine della mia crescita, però mi sono reso conto che il raggiungimento del giusto equilibrio, porta ad una inaspettata consapevolezza piacevole e liberatoria.
La felicità, la prudenza, la paura il trinomio che anima ogni scelta. Ho il dovere, forse il diritto di essere felice e rendere felici chi mi sta accanto, ma la paura di sbagliare, del giudiziom di non essere capace, talvolta è più forte. Da genitore la lotta tra questi sentimenti è la costante che anima ogni scelta. Quanto vorrei essere sempre Poppy o meglio più spesso Poppy, perchè penso che investire le proprie forze nell’essere felice sia l’investimento più fruttuoso che ci sia. E’ sicuramente più facile essere tristi, lamentarsi, non mettersi in gioco, che sorridere e cercare le opportunità. Nelle giornate più difficili mi sforzo di andare allo specchio e sorridere, perchè innanzitutto metto in movimento un sacco di muscoli facendolo, ma soprattutto c’è sempre un motivo per sorridere al meraviglioso dono della vita che mi è stato fatto. Vi assicuro che funziona, provateci!
GIOVEDI’ 29 GIUGNO 2023
Se guardassi indietro nella mia vita di giorni come Branch ne ho avuti molti, ma la vera risposta non è la tristezza, la paura, la noia, la vera risposta è l’amore, la felicità, la sincerità.
Di persone che mi hanno fatto stare male anche qui a Disentis, ce ne ho avute molte, ma non posso negare le altrettante persone che mi hanno aiutato e supportata. Spero che in questi giorni di Disentis, quando mi succederà qualcosa, al posto di chiudermi e di dire che sto bene andrò dai miei amici e cercherò di farmi aiutare. In questi giorni quando piangevo alcuni staff ed amici sono venuti a capire e a loro volta ho capito che cosa mi succedeva, perchè ero triste. La vita a volte ci pone alcuni ostacoli e noi li dobbiamo affrontare con coraggio forza e ottimismo, dobbiamo ricordare comunque che gli amici saranno sempre al nostro fianco ci aiuteranno e li salteremo con facilità o comunque dando il meglio di noi stessi.
Ottimismo e pessimismo sono due cose completamente differenti. Differenti come le persone intorno a noi. Alcune ci aiutano a tirar fuori il meglio di noi, la positività e la felicità; altre, invece, fanno il contrario. Anche se alcune persone sono pessimiste non è detto che lo siano sempre o con tutti, forse dietro c’è qualcosa di molto profondo e in questo caso si può prendere la parte degli ottimisti, come ha fatto Poppy con Branch, aiutarli, falli sentire meglio e in questo caso abbracciarli e fare in modo che gli ritorni il sorriso.
Io ho sofferto molto, quando in un giorno normalissimo della mia vita, chiama mia nonna e mi dice. “ Venite dalla nonnina” . Andiamo e stava dando gli ultimi colpi e poi pensate era pure il giorno del suo compleanno. Da quello che doveva essere l’87 esimo compleanno della sua vita è diventato un giorno tristissimo. La notte la portò via e il giorno dopo non riuscivo a parlare, a mangiare, piangevo e piangevo, pensavo alle volte che mi chiamava e riconosceva solo me, non si ricordava di nessuno, ma solo di me. Le cose brutte succedono e molto spesso, ma bisogna ritrovare la forza di rialzarsi e andare avanti.
STAFF
Sono più Poppy o più Branch? questa è la domanda che mi assilla da tutta la settimana e credo di essere finalmente ad una risposta: sono entrambi, ma allo stesso tempo non sono nessuno dei due. Mi spiego meglio: soprattutto a prima vista assomiglio molto a Porppy perchè sono felice, scherzo, festeggio e mi diverto sperando sempre di strappare sempre un sorriso alle persone che mi sono accanto, ma anche se non lo dò a vedere, dentro di me sò di essere triste. Per questo mi sento di essere simile a Branch, che si tiene tutto dentro anche a costo di affondare. La tristezza, ormai. è una compagna di viaggio che non mi abbandona mai, che ho imparato a conoscere, sempre pronta a farsi strada senza di me quando inizio a pensare. Perchè la realtà è che la persona che mi ferisce di più sono io…. sono i miei pensieri che mi impediscono di essere veramente felice che mi ricordano che non sono abbastanza e riportano a galla ricordi che cerco di dimenticare. Ogni tanto avrei solo bisogno di una Poppy che mi prenda per mano per portarmi fuori dal buio.
VENERDI’ 30 GIUGNO 2023
Nella prima parte del film ho notato una cosa: nel cercare di proteggersi dai Bergen, Branch si è trasformato in uno di loro. Qui ho pensato alla prima fase: non diventare il tuo nemico cercando di proteggerti da lui. Ma come fare nel caso in cui ti trasformi nella tua paura? trova degli amici. Ma come fai a distinguere le persone buone da quelle non affidabili? Conta la persona che è, non quella che è stata. E dopo aver trovato la persona giusta come fai a rendertela amice? Sii pronto a farti condividere esperienze e condividi le tue. Con me ha funzionato, provateci!
Questo argomento mi è piaciuto più degli altri, perchè ti dice di essere se stessi. Brigida ha fatto un errore non si è fidata di sè, si è nascosta sotto una maschera, a me durante il momento formativo mi è capitato di indossarla, ma adesso basta, ho intenzione di smetterla di nascondermi sotto questo mantello di bugie, perchè mi sta schiacciando e se continuo non ci esco più, quindi ho deciso di aprirmi per sempre alle persone a cui voglio bene e di fidarmi di loro.
Io sono dell’idea che ogni persona, ogni oggetto, ogni paesaggio, siano belli a modo proprio, che ogni cosa sia bella. Molte volte però mi è capitato di pensare di non essere mai abbastanza, perchè magari ero semplicemente diversa da qualcuno che mi giudicava e mi guardava male. Questa cosa mi ha sempre fatto stare male e mi ha sempre fatto pensare di dover modificare le mie abitudini e le mie passioni. Malgrado tutto, grazie a tutte le persone che mi vogliono veramente bene, che mi conoscono nel profondo, ho capito di andare bene così come sono. La mia riflessione è che dentro ognuno di noi si trova un sole, che non deve essere mai cambiato, ma semplicemente bisogna trovare le persone con cui si splende veramente e con cui si diventa dei soli raggianti. Devo ringraziare i miei compagni di squadra, perchè mi hanno fatto risplendere dopo un momento grigio e nuvoloso. Grazie!
Io mi sento come Brigida, sicura di sè stessa quando si sente protetta dai suoi amici, ma insicura quando è sola con le sue caratteristiche positive e negative.Lei a differenza ia ha imparato a valorizzare i suoi lati positivi e a fare il primo passo. Io, infatti, senza qualcuno che mi faccia sentire protetto, che faccia il primo passo, mi sento bloccato come in una gara ancora al via. Basta una piccola spinta in avanti e io parto a bomba e non mi ferma più nessuno. Per questo, una volta che trovo qualcuno che mi appoggia, cerco di fare amicizia con tutti, così diventa sempre più facile. Spero di riuscire con il tempo ad imparare a fare il primo passo da solo.
STAFF
Sono ormai arrivata alla conclusione che sono felice quando aiuto gli altri, non perchè sono altruista, ma perchè questo aiuta in primo luogo me. Qui ad esempio a Disentis gli sguardi di questi ragazzi, le loro emozioni, i loro pianti ed insicurezze sono spesso una splendida cassa di risonanza per le mie emozioni e prenderne coscienza è una crescita stupenda. Quanto è bello continuare a crescere e scoprire.
“Essere sé stessi in ogni situazione”. Questa fare ce l’ho scritta in camera e quando mi sveglio mi ricordo sempre di leggerla, perchè non voglio comportarmi come gli altri, ma bensì essere unico, appunto essere mé stesso. Vorrei dire a tutti di non dare peso ai pensieri altrui, ma di vivere la propria vita come volete, facendo le cose che vi rendono felici e che quindi ritenete belli. Io la penso così: le persone sono come una montagna, più la scopri e più diventa bella, nonostante al primo impatto può non sembrarlo.
SABATO 01 LUGLIO 2023
La speranza, che ha spesso caratterizzato Poppy non va mai persa, perchè è quell’ingrediente che ti permette di continuare a lottare e rendere possibile l’impossibile. Infatti, nel film i Trolls che, grazie a Branch hanno continuato ad avere speranza, alla fine sono stati salvati da Brigida. E qui ci colleghiamo all’amicizia: un amico vero è quello che si fa aiutare, ma soprattutto poi nei momenti bui aiuta l’amico. In un’amicizia vera, si stipula l’effetto che potremmo chiamare “elastico”: quello che tu dai, ricevi. Se aiuti sarai aiutato, come nell’elastico la spinta che dai alla fine torna indietro. Quindi la speranza non va persa, ma conquistata, magari con la spinta di un amico che ti mette in moto. Infatti, io ho imparato che le proprie energie non vanno usate per lamentarsi e essere tristi, ma si usano per reagire che magari si aggiusta una situazione difficile come quella dei Trolls.
Da questa settimana io mi porto a casa tutto: dalle nuove amicizie alle nuove esperienze. Uno dei momenti che mi è piaciuto di più è stato proprio il momento formativo, perchè mi ha fatto riflettere su me stessa, sul modo in cui posso affrontare le difficoltà, ma soprattutto mi ha fatto capire l’importanza dell’amicizia e il modo in cui un amico ti completa. Dalle azioni di Brigida e Branch ho capito che l’amicizia è una cosa pura, vera ed infinita. Mentre osservo le coraggiose azioni di Brigida, che ha rischiato tutto per salvare i suoi nuovi amici Trolls, mi sono resa conto che la cosa più bella e significativa dell’amicizia è la sua diversità. Il modo in cui due persone totalmente diverse possono completarsi a vicenda, come la differenza tra Brigida e i Trolls, che grazie all’aiuto che si sono dati gli uni con gli altri le ha permesso di risplendere. Ringrazio Disentis per tutto quello che mi ha insegnato, perchè lo devo ammettere mi ha fatto diventare una persona migliore.
Branch rompe il terrore all’interno della pentola, restituendo ciò che i Trolls avevano sempre considerato scontato: la felicità, il colore. Branch canta affronta i fantasmi della sua infanzia, sorprende, come un angelo che apre le ali e si libra nel cielo dove nulla ha più importanza. Dopo 20 anni, un popolo vivace scopre la felicità nel momento più buio della sua storia, perché per smuovere la barriera che aveva edificato intorno a sè, non servivano né canti, né balli, ma solo una persona cui confidare pensieri costruiti in anni di solitudini, pensieri dolci dell’amore più vero e profondo.
Molte volte la vita ci pone sulla nostra strada l’ostacolo peggiore da superare: la solitudine. Quando siamo soli tendiamo a fare pensieri brutti, a perdere il nostro coraggio e la forza. E’ proprio in quel momento che abbiamo bisogno di un amico o anche solo di una persona che ci venga a chiedere cosa abbiamo. Un errore che faccio da tredici anni e tenermi tutto dentro. Preferisco crollare da sola, che “scaricare i miei problemi” agli altri e quindi quando mi ritrovo come Poppy nel pentolone dei Bergen, mi metto in un angolo a piangere da sola.
So che nella mia vita ho la fortuna di avere un Branch al mio fianco. E’ da tre anni che ho la fortuna di venire qui a Disentis. Ogni volta, quando arrivo mi sento un po’ sola, nonostante ci siano molte mie amiche, ma con il passare dei giorni capisco che quando Silvano dice: “Siamo una famiglia” ha ragione. In questa settimana forse ho imparato a farmi aiutare un po’ di più dagli altri, lasciare che mi aiutino a trovare i miei colori. In questi giorni ho provato a farlo e spero di continuare anche quando tornerò a Varese. E’ proprio vero, la felicità è dentro ognuno di noi, abbiamo solo bisogno di qualcuno che ci aiuti a trovarla e oggi l’ho capito qui. Ad esempio solamente ballando, anche se non è il mio forte, in qualche modo. Vedere 130 persone ridere e aprirsi mi rende felice. A Disentis siamo un po’ tutti Poppy, ma allo stesso tempo Branch. A volte aiutiamo gli altri, altre abbiamo bisogno di essere aiutate e qua un Branch lo si trova sempre, magari anche una Brigida che è pronta a sacrificarsi per gli altri . Quindi ringrazio con tutta me stessa le persone così e spero qualche volta di esserlo stata o magari in futuro di esserlo io per qualcuno, visto che questo è uno degli impegni che cercherò di portare a termine.
STAFF
Vi è mai capitato di essere felici ed in seguito tristi per un evento che vi ha destabilizzato per un breve o lungo periodo? A me è successo quest’anno. Mi sentivo vuota senza qualcuno che mi volesse bene veramente.Non sapevo più cosa fosse la felicità e facevo fatica a fare qualsiasi cosa. Pensavo sarebbe arrivata una persona in grado di risollevarmi, ma la cercavo invano. Alla fine di questa settimana, però posso dire che non ho trovato quella persona, ma una famiglia di ragazzi che con i loro gesti hanno saputo stravolgermi la giornata in meglio. Ogni abbraccio, sorriso, saluto, tutto ciò che hanno saputo donarmi senza volere in cambio nulla ha ricucito la ferita che c’era in me. Eh si un po’ mi dispaice tornare a casa, perchè penso a come potrò fare senza queste piccole pesti, ma i ricordi che avrò mi strapperanno sempre un sorriso.
TERZO TURNO 2023
LUNEDI’ 3 LUGLIO 2003
Io vedo la vita come una grande stazione, con innumerevoli binari dalle destinazioni spesso sconosciute.
Ogni tanto ti capita di perdere un treno, e decidi quindi di prenderne un altro, senza però sapere dove esso ti possa portare.
Nella vita di treni ne ho persi molti, ma credo che la mia forza sia stata quella di avere il coraggio di tentare di prenderne uno nuovo, e non passare tutto il viaggio piangendo e disperandomi, bensì guardando fuori dal finestrino e notando la moltitudine di strade che avrei potuto prendere per riscattarmi.
Certe volte la felicità si trova nel dolore e nello sconforto. Se succede qualcosa di negativo sta a noi imparare a trovare il buono di ogni situazione.
La cosa che mi spaventa però è che tutta la scalata che sto facendo per raggiungere la felicità possa essere un grande fallimento.
Qui a Disentis spero di riuscire a capire che anche se a volte si cade, scattarsi non è impossibile.
L’inno di quest’anno lo trovo completamente adatto al tema della felicità: ci sono colori che magari trasmettono gioia, come il giallo, per esempio. Ma a volte al vitaci pone momenti scuri, il bli della tristezza può coprirci la vista, facendoci edere un mondo in bianco e nero, privo di colore.
Ma alla fine la vita è un arcobaleno, e c’è bisogno di tutti i colori per renderla lo spettacolo che è.
Sta a noi imparare ad amare la vita in tutte le sue sfumature di giallo e di blu, solo a quel punto potremo urlare a tutta voce al mondo “Io sono felice!”.
Penso che ogni regola dei sette rami della quercia maestosa presenti delle difficoltà. Anche se può risultare banale all’apparenza, il primo gradino “Prendi tu l’iniziativa” è già un grande passo. Non sempre è facile prendere decisioni per se stessi, per la propria persona. Conoscere, provare e sperimentare è importante tanto quanto lo è organizzarsi e fissare degli obiettivi per il raggiungimento di desideri e sogni prefissati.
Il sesto punto “Insieme è meglio, facciamo gioco di squadra” è sempre stato difficile da superare per me. è importante la collaborazione di ogni singolo membro della squadra, affinché questa possa riuscire nell’impresa.
Anche il punto sette è critico. Ricordo le parole di un conoscente riguardo un consiglio per il mio futuro: per lui avrei dovuto abbandonare lo sport per impegnarmi maggiormente in ambito scolastico, seguendo una carriera artistica parallela, in quanto più propensa a quest’ultima. Nonostante ciò, non ho mollato lo sport, ho continuato a seguire ciò che mi ha sempre appassionata, indipendentemente da giudizi esterni.
Penso che la montagna della felicità, ideata con una cima, la cui vetta è costituita da un grande prato, funga da interpretazione simbolica della felicità.
la distesa è duratura, la felicità va oltre il tempo e lo spazio.
Lo scalatore, dopo le sue fatiche, osserva il prato che si estende dinanzi a lui, con la consapevolezza di poter ritrovare la calma e la tranquillità, forse prse o poco sentite durante la scalata.
Egli si sente appagato per le sue fatiche, felice del suo percorso.
Tristezza, secondo me, è invece un’emozione che nasce in seguito ad una delusione, un abbattimento.
è importante ricordare però che in quanto emozione, la tristezza non è eterna, ha una durata variabile nel tempo e non può vigere nel tempo.
Volere o non volere, di questo vorrei parlare oggi. Nelle prime due pagine lette questa mattina mi sono focalizzato sul dire “Non sono capace” e il dire “Voglio provarci”.
Ognuno di noi è capace di fare tutto, basta che ci provi.
Grazie alle 7 regole della felicità ho capito in cosa mi trovo maggiormente e in cosa invece devo migliorare.
Molte volte la vita ti mette davanti diverse strade da scegliere.
Le strade che ognuno di noi prende nella propria vita le sceglie tramite i sentimenti che prova.
Alcune volte molta gente, in primis io, scelgono strade più semplice, perché pensano di non essere capaci di affrontare quelle più difficili, ma non è così: ognuno è capace di volere e fare quel che vuole, basta che ci creda e ci metta tutta l’anima e il corpo per raggiungere il proprio obiettivo.
STAFF
Felicità è una parola difficile, un termine che ti riempie il cuore, ma che infonde anche timore. E se non riuscissi a trovarmi bene? Se non fossi felice? Cosa sarebbe la mia vità? Cosa ne farei?
Ammetto di essermi posto domande del genere, trovando però risposte quasi sempre positive. La domanda allora potrebbe essere “Come è possibile?” Ho delle persone su cui contare. Ho amici qui a Disentis con cui posso avere un confronto continuo anche al di fuori della vacanza, amici veri che mi vogliono bene. Sono consapevole, inoltre, di avere persone che mi vogliono bene e che vogliono il mio bene; questa è una cosa strepitosa che ti fa dire “Allora per qualcuno sono importante anch’io”.
Poi ho un fratello, con il quale ho un rapporto a dir poco bellissimo, con cui ho un confronto continuo, a partire dalle cose più stupide fino alle questioni riguardanti la vita, quelle che definisco “Cose importanti”.
Queste consapevolezze sono in grado di migliorarmi la vita, di farmi crescere ogni singolo giorno, anche se di poco, e questo mi rende felice.
Grazie davvero a tutti coloro che mi aiutano in questo, e grazie Disentis, che mi dai la possibilità di fermarmi da tutta la frenesia e mi fai riflettere ogni giorno, per una settimana, ogni anno, da 13 anni.
MARTEDI’ 4 LUGLIO 2023
“Nessuno verrà mai abbandonato” è una frase che ci fa riflettere.
Le amicizie sono come una montagna, mentre corri cerchi di raggiungere chi è davanti a te nella speranza di poter arrivare a loro, ma poi alcune vengono lasciate indietro e di loro non ci si preoccupa più.
Mi ricordo che a Disentis 2021 una ragazza stava male, e alcune sono andate ad aiutarla, mentre io pensavo solo alla corsa per arrivare al traguardo, non curante del fatto che una persona stesse male.
In quel momento ho pensato solo a me stessa, e ho lasciato indietro una persona nel momento del bisogno, e ora me ne pento.
In generale non voglio lasciare indietro nessuno, perché non voglio fargli vivere ciò che ho passato io.
Sono stata abbandonata e messa in secondo piano moltissime volte e a causa di questo la mia autostima ne ha risentito molto.
Mi consideravo inferiore agli altri, e incapace di fare qualsiasi cosa.
Anche i miei genitori mi hanno spesso lasciato da parte, badando solo a loro stessi, mettendosi in primo piano e dimenticandosi che hanno una figlia e non un giocattolo.
Mi paragono a Branch, il troll negativo di turno, che pensa sempre in negativo e si isola dagli altri, ma in realtà con un passato tosto alle spalle, e per il quale ha perso la sua scintilla, perché con il tempo le persone cambiano in meglio o in peggio.
“non bisogna mai lasciare nessuno da parte indipendentemente da chi sia, perché un giorno quel qualcuno ti ricorderà e ti ammirerà per ciò che sei e che hai fatto”.
io non dimostro molto affetto nei confronti dei miei amici, ma per loro farei di tutto, pur di farli star bene e non abbandonarli o lasciarli indietro.
Qui a Disentis è un mix di avventure, e spero non si fermino mai, mi rimarranno tutte nei ricordi e nel cuore, come le persone che ho incontrato nel mio cammino, perché non si dimentica mai qualcuno del tutto.
La tristezza è un sentimento facile a cui aggrapparsi, è un’ancora a cui tu ti puoi aggrappare facilmente, mentre la felicità è come la riva del mare: la catena collegata all’ancora è il sentiero per la felicità, infatti, è difficile aggrapparsi ad essa.
Questa ancora ti porta verso il fondale, ovvero non riuscire ad avere pensieri positivi; ma è sempre possibile riuscire a salire di nuovo a galla: sta a te scegliere la strada da seguire.
Se si è stati sul fondale, e si riesce a risalire, si capisce quanto sia bello essere felici.
Questo camp è il luogo perfetto per parlare di amicizia. Qui riesci ad essere te stesso, a conoscere a fondo i tuoi compagni di “avventura”, e soprattutto coltivare amicizie vere.
Sono tre anni che vengo qui, e non mi sono sentita esclusa neanche una volta, e nessuno mi ha mai chiesto di essere qualcuno che non sono io solo per far parte di un gruppo e facendomi sentire inadeguata.
Ho conosciuto persone meravigliose, sono anche riuscita a rafforzare alcune amicizie che mi accompagnano nella vita di tutti i giorni, dando un valore diverso ad ogni sguardo, abbraccio, o “ti voglio bene”, e ora, dopo anni di amicizie false e opportunistiche posso dire di aver trovato le persone giuste, che contribuiscono alla mia felicità.
Probabilmente senza questo camp non sarei riuscita a capire che cos’è la vera amicizia, e quali sono gli “ingredienti” necessari per coltivarla; mi sento grata per tutti gli insegnamenti che Disentis mi ha dato e mi darà.
Se qualcuno ci chiedesse “Preferiresti essere felice o triste?” noi risponderemmo immediatamente “felici”, ma allora perché nella vita molte persone sono tristi?
La verità è che essere felici è un percorso lungo e faticoso e, se non si intraprende questo percorso, l’unica possibilità è la tristezza.
Lo stesso fanno i Bergen che scelgono la via più facile e veloce, sfruttando anche gli altri, i Trolls in questo caso, anziché impegnarsi e aiutarsi per raggiungere la felicità: il loro scopo comune; i Bergen avrebbero anche potuto chiedere consiglio ai Trolls, collaborando in armonia. Invece no. Perché come molte persone essi non vogliono sacrificarsi per arrivare ad un obiettivo, ma sfruttando le altre persone.
STAFF
Sono stra emozionato, credo che tra poco piangerò, perché oggi grazie alla frase “Nessun Troll verrà abbandonato” – detta da Re Peppy – ho sentito un vuoto enorme dentro di me, ma nel frattempo una grandissima gioia.
“Nessuno verrà abbandonato”. Nella mia esperienza non è stato così. Purtroppo ho provato l’abbandono, in primis dai miei genitori naturali, e da tante altre persone che ritenevo e chiamavo “amiche”. Tutti, per fortuna, con decisione e determinazione possono essere come Re Peppy.
Io, nella mia sfortuna, ho incontrato poche persone che erano come Re Peppy e che non mi hanno abbandonato, anzi, mi hanno dato un valore inestimabile. Mi hanno dato l’occasione di non restare solo, ma di stare in famiglia.
Io adesso vorrei essere come Re Peppy: come non sono stato abbandonato da alcuni amici, non voglio io stesso abbandonare, perché il dolore dell’abbandono che ho provato, non voglio che qualcun altro lo provi. Perché nessuno merita di provare questo dolore.
MERCOLEDI’ 5 LUGLIO 2023
Ho vissuto molti anni in una bolla fatta di prudenza, insicurezze e paure, preferivo non far vedere la mia felicità, perché sapevo che sarebbe stata motivo d’invidia, quella distruttiva che fa veramente male.
Agivo sempre con molta cautela, pensavo mille volte prima di prendere una decisione e pensavo a tutte le cose negative che sarebbero potute accadere, così da essere già pronta nel caso fosse arrivata una “batosta”.
Con il tempo, però ho capito che questa bolla mi stava opprimendo sempre di più e l’aria che si respirava dentro era invivibile. Grazie anche all’aiuto di mia mamma sono riuscita a far scoppiare questa bolla, perchè ormai non aveva più senso vivere così, finisci solamente per vivere a metà, a non godersi niente. Ho deciso di far vedere la felicità che ho dentro, di far vedere quando sono triste, fregandosene delle persone invidiose, perché alla fine lo sono in quanto qualcosa di bello che vorrebbero anche loro.
Ma soprattutto ho capito che devo pensare sempre positivo, che non significa essere sempre felice, ma sapere che dopo un momento buio ci sarà sempre la luce. Ogni difficoltà diventa una prova, un insegnamento, serve per prepararti sempre di più alla vita, anche se probabilmente non lo saremo mai anche questo camp aiuta tanto, ti mette davanti ai tuoi limiti e insicurezze e ti aiuta a superarle, facendo scoppiare la tua bolla e facendo uscire la parte migliore di te.
L’invidia ormai è una compagna di viaggio per me, nel mio cammino di vita, però ho imparato ad ascoltarla e a capirla.
Molte volte diventa per me qualcosa di spronante che mi dà coscienza che in alcune cose posso ancora migliorare, e mi porta ad impegnarmi di più nell’ambito a riguardo.
Tuttavia a volte non la gestisco, mi offusca la vista e perdo la ragione, facendo passare dalla mia bocca insulti e pregiudizi senza pensare alla storia di questa persona, che magari invidiosa di qualcun altro ha lavorato più duramente di me e si è impegnata di più. é un’arma a doppio taglio ma in fondo credo che la lama sia più affilata dalla nostra parte.
L’invidia potrà anche spronarci dandoci buoni risultati, ma secondo me dentro ci rende più marci. é qualcosa che ci forgia ma con una base di odio e rabbia. Credo che se qualcuno volesse avere successo debba farlo per se stesso, non solo per essere migliore degli altri.
Molte volte mi ritrovo ad essere Branch. Penso sempre che dopo una cosa bella debba accadere qualcosa di brutto.
Magari la mattina quando ti svegli e vai a scuola ti diverti con i tuoi amici, e il pomeriggio quando ti ritrovi da sola a casa realizzi di non essere sempre felice; perchè la solitudine ti fa schiarire le idee ma anche riflettere su te stessa, o magari sulle amicizie che non sempre sono vere.
Nella mia vita sono state di più le persone che mi hanno fatto stare male rispetto alle persone che mi hanno fatto sorridere ogni volta che ero triste o arrabbiata. Mi seno Branch perchè alla fine nonostante la tristezza che si teneva dentro è riuscito a ritrovare la felicità grazie a Poppy.
In questi ultimi tre anni mi sono spesso trovata in difficoltà a causa delle cose che mi erano successe, ma quando mi ritrovavo con le mie amiche o magari andavo a giocare a pallavolo trovavo la felicità che mentre ero sola non c’era. Lì capivo che non possiamo essere tutti felici se non si è sereni con i propri pensieri; perché quando la notte sei sola nel letto cerchi di capire quali sono i problemi che ti fanno stare male, e quindi successivamente provi a risolverli anche se spesso magari non ci riesci da sola perchè hai bisogno di aiuto però non vuoi sembrare debole davanti agli altri.
Il consiglio che dò a tutti è di farsi aiutare da chiunque possa e voglia. Non bisogna sentirsi in difetto perché si ha necessità che qualcuno ti dia una mano nei momenti più brutti.
Vorrei saper seguire il mio cuore senza la continua paura di sbagliare, senza la continua paura del pregiudizio, senza dare ascolto ai limiti che mi mette il cervello proprio come Poppy e, anche se più faticosamente, Branch,quando è partito per salvare Poppy.
La continua paura di sbagliare e di essere giudicato per quello che faccio e non per quello che sono mi bloccano dall’essere me stesso. Poppy sapeva che la cosa giusta da fare era andare a salvare i suoi amici, glielo diceva il cuore e senza alcuna esitazione è partita da sola. È stata sicuramente poco prudente, e questo può essere molto pericoloso, ma è arrivato Branch con la sua eccessiva prudenza a salvarla. E da quel momento anche Branch ha iniziato a vivere, ha iniziato a seguire il suo cuore. Il cuore indica sempre la strada giusta per ognuno di noi, e noi dobbiamo saperlo ascoltare e saperlo seguire. È molto facile farsi trascinare dalla massa, pur sapendo di essere sulla strada sbagliata, se si sbaglia, si sbaglia in tanti, quindi la colpa sarà sempre di qualcun altro, mentre se si è da soli, la colpa può essere solo di se stessi, è più facile cadere, ma è più bello rialzarsi, anche se è più difficile, perché si può ripartire, provare un’altra strada tenendo però sempre nel cuore l’obiettivo finale, inseguendolo in ogni momento. E anche quando si cade, non si perde mai. “O si vince o si impara”
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Non sono mai stata prudente e me ne rendo conto solo ora. Penso di non aver mai saputo cosa voglio veramente e ciò mi ha portato a voler sempre tutto.
Ho dei genitori severi che mi vogliono molto molto bene, e i NO che mi hanno detto e mi dicono ancora so che sono per il mio bene.
Re Peppy con il tempo è diventato più prudente, e ciò lo ha portato a non volere che Poppy partisse per salvare i suoi compagni/amici.
Sono sempre stata una ragazza che ama coinvolgere tutti, ma con il tempo mi sono trovata ad essere esclusa. Questo mi ha creato molta sofferenza, ero diventata un po’ come Branch, ma poi ho trovato “il mio Poppy”, che mi ha fatto ritrovare la felicità che era chiusa in me, e l’ha fatta esplodere.
Auguro ad ognuno di voi di circondarsi di persone positive da cui poter imparare e con cui poter crescere.
GIOVEDI’ 6 LUGLIO 2023
Ottimismo e pessimismo.
È giusto essere positivi, ma fino a un certo punto. È anche giusto a volte però non farsi mai troppe aspettative, perché rischiamo di deluderle.
Troppe poche volte do peso al tempo e alle cose che succedono intorno a me, per non ammettere a me stessa e fare finta che non stiano succedendo, e preferisco ignorarle.
È da mesi che mio nonno sta male, e io invece che stargli vicino il più possibile, quasi ignoro la situazione, perché non vorrei che fosse così.
Ma a volte sto li a pensarci e mi sento male. Io amo la mia famiglia più di ogni altra cosa ma non lo dimostro mai abbastanza.
E voglio promettere a me stessa che uscita da qui cambierà tutto.
E io penso che molte delle mie azioni siano dovute alla mia paura di restare sola, e penso che sia così anche per tante altre persone.
La paura di affrontare il dolore e la solitudine blocca tutto e tutti.
Ma è il corso della vita che tutti dobbiamo accettare prima o poi, volendo o no.
Goderci i momenti e non pensare sempre negativo, mai superare le cose con forza, senza buttarsi giù e distruggere tutte le cose belle costruite con i nostri sforzi.
Nessuno di noi deve avere paura di fare qualcosa, dovremmo dare più forza a tutti e non dare energie negative.
Penso di dover affrontare le cose con più forza d’ora in poi, perché ognuna mi insegnerà qualcosa, che sia bella o brutta.
Affrontare le cose e dare più positività alle persone intorno a me, e non trasmette negatività.
Prometto a me stessa e a tutte le persone a cui voglio molto bene, che farò il massimo per rendere più felici tutti.
Non bisogna giudicare una persona prima di conoscerla … L’anno scorso abbiamo abbiamo imparato o magari abbiamo incominciato a capire che prima di giudicare bisogna conoscere.
Esattamente un anno fa eravamo qui a parlare di questa cosa con davanti a noi un cartone: Kung Fu Panda.
In quel cartone abbiamo capito che giudicare prima di conoscere è quasi sempre un errore.
Quest’anno siamo ancora qui: Poppy giudica Branch senza conoscere la sua storia.
L’anno scorso Panda veniva giudicato per il suo fisico, le sue qualità, ma facendosi aiutare dal maestro Oogway è riuscito a far cambiare idea a tutti, come Branch ha fatto quest’anno.
E’ riuscito ad aprirsi con Poppy sul suo passato, e a fargli capire davvero chi era, non la noiosa triste e pallosa persona che sembrava.
Io in primis ancora oggi faccio fatica a non giudicare una persona, ma grazie alle esperienze che sto facendo qua, pian piano questo mio vizio svanirà.
Come Panda si fece aiutare da Oogway, Branch da Poppy, anche noi facciamoci aiutare da qualcuno, perché superare un ostacolo da soli è una cosa, invece superarlo con qualcuno affianco a te, che ti porge la mano in qualsiasi momento di bisogno è totalmente un’altra cosa.
“L’amore per me è come un fuoco che arde, per tenerlo in vita bisogna saperlo alimentare”.
Questo è l’amore che Branch ha ricevuto da sua nonna. Un amore passionale, intenso e persistente, anche dopo la morte. Dopo la scomparsa della nonna Branch ha smesso di sentirsi amato, di vedere la vita a colori, di provare, sentire e trasmettere amore.
L’amore, quando è vero lo percepisco nel tuo centro come è successo e continuerà a succedere a me. Mi sento sempre amata dai miei genitori, due meravigliose creature di cui non potrei mai fare a meno, due angeli che mi sono sempre accanto per ogni evenienza che io chiamo “Tutto”.
Il loro amore, anche se ora sono lontana, l’ho percepito dalla loro voce e l’ho provato dalla voglia incommensurabile di rivederli.
Sono letteralmente la mia vita.
Non posso pensare che un giorno li perderò, perché so che succederà. Non riesco ad accettarlo, non riesco ad accettare che un giorno dovrò cavarmela da sola e affrontare il mio Tutto da sola, perché il mio Tutto lo affronto con loro, che sono e saranno sempre – assieme al mio fratellino – il mio Tutto.
Per Branch questo Tutto era la nonna, la creatura che gli diceva di avere una “voce da angelo”.
Branch è riuscito a riempire quel Tutto che per 20 anno è rimasto vuoto. Ci è riuscito grazie a delle persone in cui ha trovato amore, l’amore che ti illumina, che ti rende colorato e ti fa brillare come una nana bianca nello spazio, pronta a esplodere, carica di energia.
Ecco, io l’amore che ricevo ogni giorno lo percepisco così.
Mi fa esplodere e, ora che ho scritto queste parole, questa musica in sottofondo mi carica talmente tanto che vorrei urlare e fare sapere al mondo quanto mi sento amata.
Ma .. sapete, non ce n’è bisogno. Lo so e basta.
Tutto accade per una ragione, nella vita credo che nulla sia per caso, le cose che accadono ci fanno maturare, ci fanno rendere conto che non è tutto “Cupcake e arcobaleni”, ma ci fanno capire che c’è anche la parte di Branch. Perdere una persona non è mai semplice, soprattutto se è inaspettato. Quando le perdi ti ricordi e ti immagini i discorsi che avresti potuto fare, dei momenti che vorresti condividere con loro; ti ricordi dei momenti passati, e questo è giusto, piangere è giusto, anche se passeranno anni, piangere o pensare a tutto quanto ed essere tristi è giusto.
A distanza di un anno non ho ancora superato una delle perdite più brutte della mia vita e non so se ci riuscirà tanto presto.
Ho imparato sin da piccola a pensare sempre negativo, per non rimanere davvero delusa nel caso in cui le cose finiscano male, come meccanismo di autodifesa; ma quando le cose accadono come impreviste è un ragionamento impossibile da fare.
Cara G., se mi ascolti, sappi che sei sempre con me, in ogni giorno. sappi che ti voglio bene e che questo è il mio primo inizio per andare avanti. Non voglio vivere come Branch.
So che tu mi vorresti come Poppy, ma per me è difficile, vado avanti. Non intendo che ti voglio dimenticare, voglio solo cercare di fare in modo di essere come Poppy per te. Tua Tata.
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Sono ormai passati 5 anni da quella maledetta domenica. Una giornata in montagna con la mia famiglia. Finchè non arriva una chiamata: un mio grande amico si è tolto la vita a 20 anni. La prima domanda che sorge è: Perché? é una domanda che ti martella in testa per parecchio tempo. Ma poi ti accorgi che è inutile. Le domande non spariscono, ma cambiano: “Se gli fossi stato più vicino?” “ Se ci fossimo sentiti di piu?” “Avrei potuto fare di più e lui potrebbe essere ancora qui” Un sacco di pensieri e sensi di colpa che mi hanno martoriato per i primi tempi. Poi mi sono fermato e mi sono chiesto che senso avesse continuare a pensare certe cose. Risposta: non ci porta a nulla. Forse per i primi giorni, per capire se davvero si ha sbagliato, ma poi basta. Il senso di colpa ti porta una tristezza e una delusione immensa, che forse non meriti. Ricordo precisamente il tratto di sentiero in cui mi trovavo al momento della fatidica chiamata. Ho impiegato un anno prima di tornare in quel posto e, quando ho attraversato quel sentiero, sono stato assalito da ricordi, emozioni. Credo di averlo percorso tutto in silenzio. Sembra stupido, alla fine è una strada con terra, sassi, erba, ma quello che ricorda è molto di più.
“Le cose brutte accadono e tu non puoi farci niente”.
Caro Branch, non sono d’accordo. Sicuramente ci sono cose brutte che non si possono evitare, ma ciò non significa che non si possa fare nulla.
Il giorno stesso della morte di questo mio amico, la sua famiglia aveva chiesto a 4 amici di andare a pregare salendo le cappelle del Sacro Monte di Varese, ma quando sono partiti, erano in più di 300. Più di 300 persone a pregare per un amico che non c’era più. Sicuramente non si è potuta evitare la morte, ma si accompagna lui e la sua famiglia attraverso alla tristezza. Questa è la potenza dell’amicizia, la potenza di un abbraccio sincero, la potenza di un “ehi io ci sono sempre”.
Abbiamo sempre la possibilità di fare qualcosa: sfruttiamola.
VENERDI’ 7 LUGLIO 2023
c’è una frase che mi ripete spesso mia mamma: “fai del bene e dimenticalo”, me la dice perchè quando si è delle persone buone e generose è più facile incontrare qualcuno pronto ad usarti e tradirti; e sa bene che sono un po’ come Poppy e che il mondo è pieno di Creek.
mi sono chiesta spesso se questa frase avesse un fondo di verità e per un periodo ho cercato di capirlo. continuavo a fare del bene ma nascondendomi dietro ad una maschera, provavo ad essere una persona che non mi appartiene perchè speravo che le persone non mi voltassero le spalle.
fino ad un anno fa ero completamente d’accordo con questa frase, ma poi ho conosciuto delle persone che hanno saputo accettarmi per quello che sono, togliendomi la maschera, e convincendomi del fatto che, indipendentemente da tutto, devi fare ciò che ti senti; e anche se qualcuno dovesse voltarti le spalle, comunque tu sai che sei in pace con te stesso, anzi tutto questo ti aiuta a capire chi sono i veri amici, chi sono le persone giuste per te, e soprattutto ti fa capire che l’unica persona che non ti tradirà mai, sei tu stesso, e per questo per iniziare ad apprezzarti di più, ad avere più consapevolezza della tua persona, e questo me lo ha insegnato Disentis, che mi ha fatto capire che su di me posso contare.
una banale domanda può essere: “perchè devo fingere di essere qualcun altro?” ed io credo di avere la risposta.
a volte non piacciamo a tutti, non tutti ci apprezzano. ciò quasi automaticamente ci porta ad assumere personalità, carattere, esperienze e modi di pensare non nostri. ci focalizziamo per piacere ad altri a cui l’ego blocca la mente verso nuovi tipi di persone che, al contrario di noi non fanno nulla per far sì che tu gli piaccia.
un’altra causa per cui qualcuno dovrebbe fingere di essere qualcun altro riguarda la delusione: a volte le persone hanno delle aspettative su di te, magari per qualcuno diventi un punto di riferimento; sono queste le persone che non vuoi deludere, a cui non vuoi mostrare i tuoi punti deboli.
a quel punto ti metti una maschera,perchè a volte la paura di perdere qualcuno mi impedisce di vivere al massimo, o di urlare al mondo i miei problemi; perdo il potere della parola in quei casi e mi ritrovo a vivere per gli altri, scordandomi che non sono solo sulla barca che attraversa
Penso che accettare te stessi sia una delle cose più difficili da fare per una persona. Ognuno ha un particolare lato di sé che non vuole accettare o che fa fatica a vedere come bello”.
Guardandomi attorno in questo momento ammiro tutto ciò che vedo, nonostante le mille imperfezioni che si possono notare, ogni piccolo dettaglio rimane speciale.
Con il tempo ho capito che io sono come questo personaggio: piena di imperfezioni, ma è perfetta così.
In ogni lato sbagliato di me, c’è una piccola parte bella, che mi rende speciale.
Ognuno di noi dovrebbe imparare ad accettare se stesso Perché solo così si raggiunge la vera felicità.
Molte volte nella vita mi è capitato di sentirmi dire cose che nessuno vorrebbe sentire.
A molti pensa sia capitato.
Il pensiero fisso che mi hanno sempre provocato quelle parole era la paura di non riuscire ad essere accettato, ad esser visto come mi vedevano solo i miei genitori, ad esser visto anche per i pochi pregi che ho.
Le persone che ho affianco mi anno sempre ripetuto dinon dabare a quelle parole, di non vedermi solo come quello stupido, giudizio che è stato dato da una persona la cui voce si è basata slo sull’apparenza, solo dal primo sguardo.
Le persone purtroppo giudicano senza conoscere davvero ciò che siamo, e c’è chi ci sta veramente male, e chi riesce a farsi scivolare di dosso ogni sillaba detta e sentita.
Io sbaglio, ho sempre sbagliato, e ne sono sempre uscito da solo.
Fa schifo, ma purtroppo è così, ed è devastante; in passato mi è sempre stato insegnato che le parole fan più male dei fatti.
Beh, è la verità, o forse no, ma non conta mai, se quelle parole ti rispecchiano davvero.
Ho sempre visto quelle parole come un pugno nello stomaco, e ho sempre voluto provare a cambiare ciò che sono, per esser visto in modo migliore da coloro che mi giudicano.
Il male che ho provato è stato provocato da questo mio errore: il fatto che io abbia capito di aver sbagliato provando a cambiare per un’altra persona, mi ha fatto capire che lo sguardo che conta davvero non è quello altrui, non sono occhi qualsiasi.
oltretutto non può essere la bocca di qualcun altro a farmi cambiare ciò che sono.
L’unico pensiero, l’unica voce e gli unici occhi che possono portare una persona a cambiare la propria personalità, sono quelli della persona stessa.
la vera felicità dipende sempre e solo da noi stessi, e spero sia un pensiero che col tempo possano capire tutti.
STAFF
Se ti mostri diversamente da quello che sei, metti in mostra un’altra persona. Ma quando poi ti senti accettato da qualcuno, se tu o è la personalità fittizia?
è necessario rispondere a questa domanda. E se la risposta fosse “la personalità fittizia”, allora Tu non sei accettato, Tu non conti, Tu non esisti più.
E allora, in conclusione, che senso ha avvicinare persone per mostrare una versione che non corrisponde a quella reale?
La bellezza della felicità nelle relazioni è proprio questa: mi vuole bene perché sono così, perché sono io, perché ho dei difetti e dei pregi.
Fa tutto parte di una grande giostra che si chiama Sincerità. Ma bisogna essere in grado di salirci e, soprattutto, bisogna decidere di salirci.
è una giostra grande, che gira veloce, che va in alto, e a grande velocità torna in basso.
Abbiamo il coraggio di salirci? Forse è più comodo stare giù e guardare gli altri, ma ricordiamoci: se la giostra è la sincerità, giù da essa c’è qualcos’altro, e al 90% è la finzione, la bugia.
Cos’è più comodo? Cos’è più bello? Cos’è meglio per la mia vita?
Non sono un tipo da giostra, ma su questa sono salito, dopo aver osservato a che altezza arrivo, quando va veloce e quando vedo lo spirito di chi ci stava sopra.
E vi assicuro che non è per niente male. Certo, si fa fatica a reggere i cambi di velocità, ma ne vale la pena.
SABATO 8 LUGLIO 2023
// “La felicità è dentro di noi, e spesso qualcuno ci aiuta a trovarla”.
Questa frase di Branch ha toccata, e non poco. La vita ci mette davanti delle sfide difficilissime, e che ci sembrano insuperabili.
Ci scoraggiano davanti ad esse se non riusciamo a trovare subito una soluzione, e la tristezza dovuta a quello che ci pare un fallimento ci sovrasta.
Tutti questi insuccessi sono per noi delle ferite che giorno dopo giorno curiamo, Ma che nonostante questo si fanno male. Finiamo sul fondo e dal nostro punto di vista la strada per tornare a galla è troppo lunga, tanto che alla fine anche provare a nuotare verso l’alto seguendo la luce ci sembra un gesto senza senso, un inutile tentativo di fuga da una realtà che ci fa schifo.
È in questi momenti di sconforto che entrano in gioco gli amici, i familiari, le persone che tengono a noi. Sono loro che si addentrano nei nostri problemi, sacrificano i loro momenti di felicità rischiando di rimanere bloccati a loro volta sul fondo.
Aggrapparsi a loro è giusto, non dobbiamo sentirci in colpa o avere paura di risultare troppo pesanti. Se hanno deciso di aiutarci, è perché sanno di poter nuotare verso l’alto sostenendo anche il nostro peso.
Quindi invece di fare il peso morto e di temere di essere un problema per gli altri cerchiamo aiuto, chiediamo una mano, sempre unendo il nostro impegno e la voglia di vivere al soccorso degli altri, che non è dovuto, quindi va apprezzato in ogni sua forma punto è così che si raggiunge la felicità. Difficile? La risposta è che se hai costanza e coraggio di abbattere tutto ciò che ci lega al buio, è per tutti, ma proprio tutti quanti, un gioco da ragazzi. //
// All’inizio della settimana non mi sentivo del tutto a mio agio, e può sembrare strano dato che tutti gli anni sto qui per tre settimane, ma quest’anno avevo paura di non essere abbastanza e di non riuscire a fare amicizia anche con la gente della mia età.
Ma ora che questa settimana può essere definita conclusa, mi sento triste da un lato è felice dall’altro: triste perché è ormai questa era una grande famiglia e so che dopo domani non vedrò più praticamente tutte le persone, ma soprattutto perché so che l’anno prossimo tutti i 2006 non ci saranno più come i ragazzi, e che quindi sarà tutto molto più triste perché mi mancheranno un sacco.
Da molti di loro ho imparato molte cose e per questo vi ringrazio tutti. Dall’altro lato sono felice perché dopo questa settimana so che tornerò a casa con il sorriso, ma soprattutto so che molte delle amicizie create qui saranno sempre importanti per me; io spero che l’anno prossimo queste amicizie le potrò portare avanti. Domani tornerò a casa con una piccola parte cuore staccata, e so che solo l’anno prossimo quando rivedrò tutti voi il mio cuore sarà completo, quindi vi ringrazio tutti, staff e ragazzi, vi voglio bene, all’anno prossimo! //
// Io a disentis ho capito che servirebbe una persona come Poppy, che riesca a donarmi dei momenti ogni giorno della mia vita e che non mi tradisca mai come creek, ma ho capito anche di guardare oltre le apparenze delle persone che incontro, perché dietro ogni nuvola c’è una stella ad illuminarti, che tu lo voglia o meno, e che, come Oogway e Branch, questa felicità, saggezza e bontà di puro cuore, si raggiungono con l’esperienza, con il mettersi in gioco, e non in giochi senza senso, ma che ti porterebbero concretamente qualcosa, non sperando mai che la felicità arrivi a caso, perché Branch, anche lui un piccolo “sacrificio” l’ha fatto, non come Poppy o Brigida, ma è uscito dalla sua comfort zone nel momento più buio, dove nessuno lo avrebbe ascoltato se si fosse fermato al primo tentativo e si fosse demoralizzato ancora di più. No. Lui ha donato i colori del suo cuore, dettati dalle emozioni più vere e meravigliose, come l’amore, che poi si è diffuso tra tutti i troll grigi, a indicare come sotto sotto tutti noi siamo empatici, e non dobbiamo fermarci perché siamo “in padella”.
Questa è la forza del cuore, che purtroppo non sono riuscito a trovare, sebbene io nei momenti formativi veda molte cose brutte che faccio e che non risolvo, e chiudere belle che mi faccio sfuggire, dovuto forse al fatto che nessuno abbia mai contato su di me seriamente.
Prima era il blu, ma penso che adesso il mio cuore preferito sia il verde speranza, perché la cosa più meravigliosa è il credere in sé, nel futuro, nelle persone, nel buon Dio, che per altri è la buona sorte.
E spero, anzi so, che tutti questi momenti li porterò sempre con me e che mi aiuteranno nella vita per migliorare, e se non ci dovessi riuscire, chiederò scusa, perché via dire che avrò fatto un terribile gesto, avrò tradito me stesso e quelli per cui sono nato. //
// Prima di arrivare qui a Disentis non avevo mai dato grande importanza alla parola Felicità. Conoscevo il significato letterale dell’espressione ma faticavo a percepire quello vero. Ho sempre vissuto con la convinzione che la felicità fosse un sentimento come altri, passeggero potrei dire. Per diverso tempo mi sono sentita vuota, quasi priva di emozioni. Dico quasi, perché grazie a disentis, grazie al percorso formativo che ho intrapreso in questo camp, ho capito che non è possibile non provare alcun sentimento.
L’esuberanza e la positività di poppy, la tristezza poi sconfitta di Branch, la determinazione di re Peppy, la positività di Cooper, Guy Diamante, l’amore marcato dal sacrificio della nonna di Branch Rosiepuff l’affetto di Grandino e Mr Dinkles, l’energia di Dj Suki, il talento delle gemelle Seta e Ciniglia, il coraggio di Minuta, la saggezza di Creek.
E ancora … il grande cuore di Brigida e l’insicurezza di re Cristle, alimentata da Chef e da tutti i Bergen mi hanno insegnato il vero valore della felicità, mi hanno trasmesso, con tutte le loro azioni e i loro discorsi cosa significhi davvero essere felici.
Grazie al momento formativo ho compreso e riconosciuto il dono che ognuno di noi possiede al proprio interno: una fiammella che mai smetterà di bruciare, una piccola fiamma in grado di resistere al più grande dei soffi: quella della felicità.
Difficile da trovare e alimentare ma facile da percepire, almeno per me. Quel vuoto che mi sono sempre portata dentro, menzionato in precedenza, è svanito.
Ogni giorno, fin dal primo, ho sentito un cambiamento al mio interno: forse una frase, una parola o una semplice azione lo hanno mosso, aprendo un varco e colmando ciò che prima provavo, scoprendo e alimentando quella debole fiamma che ho sempre faticato a trovare. //
// Io di questa settimana ho portato a casa nuove amicizie, nuove esperienze e ho imparato anche a legare con persone che non conoscevo e consolarle nel caso stessero male, penso che questa cosa sia molto positiva.
Stare senza i propri genitori non è mai semplice, ma so che qui ho trovato la mia seconda famiglia, la mia seconda casa, e questa cosa non posso negarla.
Mi dispiacerà molto andarmene ma spero che al di fuori di qui rivedrò i miei amici o anche solamente sentirli.
So che qualche volta ho fatto il cretino, e rido per la maggior parte del tempo, ma lo faccio solo per non far vedere il mio lato negativo, perché io posso ridere e scherzare quanto voglio, ma solo io so cosa ho dentro.
Io non piango quasi mai, ma ogni volta che me ne devo andare da qua una lacrima scende sempre.
Siamo fatti cos’, tutti noi abbiamo una parte sensibile e non possiamo farci nulla.
Molti dicono che le persone che non piangono sono senza cuore,ma non è vero. Quelle persone sono quelle che hanno versato già troppe lacrime. //
// Chissà quest’anno cosa mi porterà. Ormai abbiamo finito, un pezzo della mia anima è stato forgiato qui, e un pezzo di cuore è quello che qui rimarrà. C’è chi vorrebbe che tutti gli anni si potesse tornare a Disentis o che queste settimane durassero di più, ne parlavo oggi con la mia capitana. Ma io so che le cose sono belle e speciali perché finiscono.
Dentro di me c’è già qualcosa che si muove al pensiero di non tornare, ma sarà il ricordo di tutti gli anni che ho passato qui ad accompagnarmi per sempre.
È giusto così, come è giusto piangere, ma non rimpiangere.
Ho passato più anni tra queste montagne che in una qualsiasi aula scolastica, ho vissuto momenti indimenticabili, altri che ho già scordato, ma non importa; sono innamorato di questo posto in ogni caso, sono nella culla della mia felicità,ogni ricordo mi riporterà un sorriso, spero anche qualche lacrima, ma adesso è presto per dispiacersi.
Certo, non sono contento che sia finita, ma è il momento di lasciare la mia sicurezza di tornare, è il momento di correre incontro alle mie paure e a ciò che non mi piace, con una spada in mano e un cuore impenetrabile, combattere per i valori che mi porto dentro e iniziare la vita di un uomo che possa definirsi tale.
Grazie //
// Oggi non so cosa scrivere quindi dirò questo: GRAZIE!
Grazie agli staff che mi sono stati vicini e mi hanno ascoltata nei momenti più difficili, grazie alla cucina che nonostante le varie difficoltà mi ha assecondata per cercare di farmi vivere i pasti il più serenamente possibile.
Grazie anche ai ragazzi e alle ragazze di Disentis che hanno cercato di consolarmi quando piangevo e mi hanno chiesto come stessi.
Grazie davvero a tutti! //
STAFF
Durante questa settimana mi sono soffermata sui vostri sorrisi, cari ragazzi, dal più faticoso al più spontaneo.
Persone che ad inizio settimana sentivano nostalgia di casa, dal grigio si sono pian piano colorate con e per gli altri, sorprese a sorridere delle piccole cose, senza però ignorare e dimenticare quel po’ di malinconia che, lontani da ciò che consideriamo “casa”, sentono tutti.
Come i Bergen si sono resi conto che la felicità ha sempre fatto parte di loro, che con i loro occhi rosa aspiravano inconsciamente alla nostra Poppy, anche voi ragazzi avete negli occhi una luce che, una volta scovata, assume una preziosità inestimabile. La chiave sta nello sguardo.
Dovremmo tutti reimparare a far parlare quella luce, con parole, gesti, persino con il silenzio, come voi avete genuinamente dimostrato in questi giorni.
Ho partecipato a questo camp per moltissimi anni prima di entrare a far parte dello staff, e vi assicuro che una delle cose che colorano di più la mia vita è vedere come ogni anno questo posto non possa vivere senza i vostri colori.
Vedo i vostri colori, il modo in cui scacciate via la tristezza con un sorriso.
Questa settimana avete colorato il mio cuore ancora più di prima, e spero che con gli abbracci che abbiamo imparato a scambiarci, e che purtroppo ci daremo domani per salutarci, i colori possono diffondersi e mescolarsi per brillare sempre di più.